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La lettera 2022 ai Ceo

Larry Fink (BlackRock): “A rischio le aziende che non creano condizioni migliori per i dipendenti”

Il numero uno del più grande gestore patrimoniale del mondo ha anche difeso un movimento di azionisti che spinge le aziende a concentrarsi sugli interessi della società oltre che sui profitti

di Fabrizio Arnhold 18 Gennaio 2022 11:11
financialounge -  BlackRock ESG Larry Fink profitto stakeholder

“Il capitalismo degli stakeholder non ha niente a che fare con la politica, non rientra in nessuna agenda sociale o ideologica. Non è un’istanza ‘woke’. È il capitalismo, che fa leva sulle relazioni reciprocamente vantaggiose tra voi e i vostri dipendenti, clienti, fornitori e le comunità su cui la vostra società fa affidamento per prosperare. È questo il potere del capitalismo”. Sono le parole di Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, in difesa di un movimento di azionisti che spinge le aziende a privilegiare gli interessi della società oltre che i profitti.

LA LETTERA ANNUALE


Il numero uno di BlackRock rivolge, nell’annuale lettera ai Ceo, un invito nell’impegnarsi con le aziende sulla transizione energetica, collaborando con i governi. “Il disinvestimento da interi settori, o semplicemente il passaggio di attività ad alta intensità di carbonio dai mercati pubblici ai mercati privati, non porterà il mondo a zero emissioni”, ha commentato Fink.

IL VALORE DEGLI STAKEHOLDER


“Nel mondo odierno, globalmente interconnesso, un’impresa deve creare valore aggiunto per essere ritenuta utile da tutti i suoi stakeholder, e poter quindi fornire un valore a lungo termine per i suoi azionisti”, prosegue la lettera. “Applicando efficacemente il capitalismo degli stakeholder, le società raggiungono livelli di redditività durevoli e si crea un valore sostenuto e a lungo termine”.

LA GIUSTA RICERCA DEL PROFITTO


Il capo di BlackRock precisa anche che occorre “non farsi ingannare” perché “ad animare i mercati è ancora la giusta ricerca del profitto, e la redditività a lungo termine è la misura con i cui i mercati determinano, in ultima analisi, il successo di un’azienda”.

GLI EFFETTI DELLA PANDEMIA


Fink ritiene che la pandemia abbia portato cambiamenti nel mercato del lavoro e diminuito la fiducia nelle istituzioni tradizionali, “esacerbando la polarizzazione in molte società occidentali”, con attivisti politici e media che “potrebbero politicizzare l’operato di un’azienda”. E anche per questi motivi, in questo momento è importante per i Ceo “mostrare una voce coerente, uno scopo chiaro, una strategia coesa e una visione di lungo periodo”.

I CAMBIAMENTI NEL MERCATO DEL LAVORO


Il Covid ha modificato anche il rapporto tra datori di lavoro e dipendenti. “La normalità prevedeva che i dipendenti andassero in ufficio cinque giorni a settimana. Raramente si parlava di salute mentale sul luogo di lavoro e i salari della manodopera a basso e medio reddito crescevano a malapena”, scrive l’ad di BlackRock. “Quel mondo non esiste più, e le società che non si adeguano a questa nuova realtà, e non danno seguito alle istanze dei loro dipendenti, lo fanno a loro rischio e pericolo”. I Ceo dovrebbero, quindi, usare la loro voce “per creare sinergie sulle questioni sociali che stanno a cuore ai loro dipendenti”.
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