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Politica monetaria

Il tapering può attendere, la Bce pensa a come aumentare gli acquisti nel 2022

In vista della conclusione del Pepp, la Banca Centrale Europea sarebbe pronta ad ampliare il piano di acquisto titoli legando l'incremento al Recovery Fund

di Redazione 18 Ottobre 2021 13:01
financialounge -  BCE PEPP quantitative easing

Se negli Usa il dibattito non è sul "se" ma sul "quando", in Europa sembra essere ancora presto per parlare di tapering, cioè della riduzione degli acquisti di titoli da parte della Banca Centrale Europea.

I PIANI IN CORSO


Attualmente la Bce sta utilizzando due piani per acquistare titoli obbligazionari e sostenere, anche se indirettamente, le economie dei paesi Ue: il Quantitative Easing, inaugurato nel 2015, che al momento viaggia al ritmo di 20 miliardi di euro al mese, e il Pepp, ideato per contrastare gli effetti della pandemia. Quest'ultimo, che viaggia al ritmo di 80 miliardi e gode di una maggiore flessibilità negli acquisti rispetto al QE, terminerà il prossimo 31 marzo, salvo nuove ondate pandemiche.

AUMENTO DEGLI ACQUISTI


In vista di questa data, la Bce starebbe già cercando soluzioni alternative per continuare a sostenere una ripresa che ancora non sembra completamente solida. Tra le ipotesi al vaglio c'è quella di rinforzare e ampliare il QE, e l'ultima notizia rimbalzata da Francoforte sembra andare in questa direzione. Secondo il Financial Times, la Bce sta valutando la possibilità di aumentare gli acquisti di titoli di debito emessi dalle istituzioni europee oltre l'attuale limite del 10%, con un'attenzione particolare ai bond emessi nell'ambito del Recovery Fund.

PROPOSTA DA APPROVARE


Per essere approvata, la proposta deve ottenere il via libera dalla maggioranza dei 25 membri del Consiglio Bce e la discussione dovrebbe rientrare in due riunioni speciali di novembre dedicate alle misure monetarie per il 2022. La Commissione europea sembra pronta a fare la sua parte, visto che nell'ambito del Next Generation Eu la quantità di titoli emessi dovrebbe raddoppiare rispetto agli 80 miliardi del 2021.

SUPERAMENTO DEI LIMITI


Se la Bce dovesse aumentare i suoi acquisti di titoli europei sul mercato secondario, questo fornirebbe ulteriore supporto al programma di emissioni di Bruxelles e rafforzerebbe lo status di benchmark che stanno assumendo progressivamente i titoli emessi congiuntamente dall'Unione, un ruolo fino ad ora rivestito dai Bund tedeschi. Inoltre uno sviluppo del genere permetterebbe alla Bce di fornire supporto ai mercati finanziari senza mettere a rischio la regola delle capital keys che vietano di possedere più di un terzo dei titoli di debito emessi da un singolo governo. Una soglia che, secondo alcuni analisti, la Bce potrebbe sul debito tedesco e quello olandese entro il 2023.
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