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Crisi dell'auto

Shock immatricolazioni a settembre, Stellantis continua a soffrire in Borsa

Il numero delle immatricolazioni per settembre ha deluso di molto le attese, con Stellantis che ha registrato un calo più ampio rispetto al contesto di mercato. E il titolo ne risente

di Maurizio Nicola 4 Ottobre 2021 14:47
financialounge -  borsa immatricolazioni microchip semiconduttori Stellantis

Stellantis estende i ribassi della scorsa settimana e perde lo 0,8% a Piazza Affari pagando dazio per i nuovi dati sotto le attese delle immatricolazioni per il mese di settembre, che in Italia hanno evidenziato come nel terzo trimestre il settore auto abbia particolarmente sofferto della carenza di semiconduttori a livello mondiale.

IMMATRICOLAZIONI GIÙ


A mercati chiusi, l'Anfia (Associazione nazionale filiera industria automobilistica) ha fatto sapere venerdì che in Italia le immatricolazioni sono diminuite del 32,7% rispetto all'anno prima, dopo il calo del 27,2% di agosto e il -19,3% di luglio. Nei nove mesi, il trend resta crescente e conferma quanto osservato nel terzo trimestre: +20,6% a settembre che segue l'aumento del 30,9% di agosto e del 38% del mese precedente.

VENDITE IN FRENATA


Il produttore di auto italo-francese ha sofferto più di tutti nei mesi estivi, registrando cali delle immatricolazioni più ampi della media di mercato. A settembre, il gruppo ha visto una frenata delle vendite di nuove auto del 41,6%, dopo il -36,3% di agosto, ma nei nove mesi sono aumentate del 20,1%. Come già scritto su Financialounge.com, l'ex Fiat sta affrontando una grave crisi dei semiconduttori che si sta riversando su produzione e piani futuri.

PRODUTTIVITÀ A RILENTO


La scorsa settimana, si è saputo che la società farà funzionare il sito produttivo di Melfi per soli 6 giorni ad ottobre, con una produzione di soli 8.000 veicoli e altrettanti problemi per i 7.300 dipendenti. È stata la stessa società a comunicare che ad ottobre “persiste in modo pesante la mancanza di semiconduttori” che “non permette di far fronte agli ordini”, e che, secondo le stime della società, causerà un calo della produzione di 1,4 milioni di vetture.

NUOVE PREVISIONI


Il forte calo delle vendite nel trimestre estivo ha portato l'associazione della filiera ha rivedere al ribasso le stime sul settore, prevedendo 1,5 milioni di veicoli immatricolati a fine 2021 , l'8,5% in più rispetto al 2020 e il 21,8% in meno rispetto al 2019. Il mercato auto di settembre si conclude peggio del previsto (-32,7%), proseguendo e accentuando il trend discendente dei mesi di luglio (-19,2%) e agosto (-27,3%), un trimestre sicuramente influenzato dal perdurare della crisi dei semiconduttori, responsabile di rallentamenti e blocchi nella produzione e ritardi nelle consegne delle nuove auto", ha affermato il presidente dell'Anfia Paolo Scudieri.

LA CRISI DEI MICROCHIP


Secondo il centro studi Promotor, la causa del crollo “è la crisi negli arredi di microchip che è anch'essa legata alla pandemia”. Con l'avvento del virus i produttori di microchip avevano ridotto i programmi di produzione ritenendo che vi sarebbe stato un calo di domanda legato al lockdown e in generale agli effetti negativi della crisi sanitaria. "È successo invece esattamente il contrario”, ha spiegato il centro ricerche.
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