Borse europee
Il pesante sell-off sull'indice Nasdaq manda in rosso anche le Borse europee
Seduta in calo per i listini europei dopo le vendite registrate ieri a Wall Street sui titoli tecnologici, torna a far paura il rischio dell’aumento dell’inflazione con possibile reazione della Fed
di Antonio Cardarelli 11 Maggio 2021 09:19
Apertura di seduta in forte ribasso per i listi europei. Il FTSE MIB di Piazza Affari perde l’1,2% in avvio, mentre il DAX tedesco e il CAC40 francese perdono l’1,4%. Maglia nera a Londra, dove il FTSE 100 apre a -1,6%. Nelle ore successive i listini hanno ampliato le perdite, con Milano a -1,8% e Francoforte in rosso di oltre il 2%. A Piazza Affari riescono a tenere il passo i bancari con Bper e Bpm in rialzo dello 0,7% e Unicredit che tiene sopra la parità nel giorno dell'avvio del buyback azionario da 178 milioni di euro.
La pesante chiusura dell’indice tecnologico Nasdaq, che ieri ha perso il 2,55%, ha trascinato verso il rosso prima i listini asiatici e poi quelli europei. Nella seduta di ieri, partita con l’indice Dow Jones per la prima volta nella storia sopra i 35mila punti, i timori per il rischio di un aumento dei tassi d’interesse hanno preso il sopravvento. Oltre al pesante sell-off che ha riguardato i titoli tecnologici, dovuto alla graduale riapertura delle attività e quindi allo spostamento degli investitori verso titoli ciclici, anche l’S&P 500 ha chiuso perdendo l’1,04% mentre il Dow Jones ha limitato le perdite a -0,1%. Nella mattinata europea, i future dei tre principali indici Usa puntano ancora verso il basso. Intanto, sul mercato secondario, il rendimento del Treasury Usa decennale rimane poco sopra l’1,6% mentre il Tesoro Usa si prepara ad inaugurare un fitto calendario di emissioni.
L'attenzione è ora puntata sui dati dell'inflazione americana in calendario domani, che potrà dare un segnale ai mercati. Finora le continue rassicurazioni della Federal Reserve, che ha dichiarato a più riprese di avere intenzione di tollerale fiammate improvvise dell’inflazione, non sembrano aver rassicurato fino in fondo gli investitori. Tuttavia, la riapertura delle attività e il rally delle materie prime aumentano i timori degli investitori di una politica meno accomodante delle banche centrali. L’effetto Nasdaq si fa sentire anche in Giappone, dove la Borsa di Tokyo perde il 3,1% anche in virtù dei timori per l’aumento dei contagi da Covid-19 nel paese. Male anche Hong Kong, che in questo momento perde circa due punti percentuali, mentre Shanghai per ora riesce a rimanere sopra la parità.
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio è in calo sia con il Wti (-0,85% a 64,3 dollari al barile) che con il Brent (-0,83% a 67,7 dollari al barile). In leggero calo anche l’oro, che si attesta a 1.835 dollari l’oncia. In apertura di seduta in rialzo lo spread tra Btp e Bund, che apre a 115 punti base. Dalla Germania arrivano notizie positive per la fiducia dei consumatori, con l'indice Zew di maggio a 84,4 punti dai 70,7 di aprile. In calo, invece, l'indice di produzione industriale italiano di marzo: -0,1% rispetto a febbraio.
EFFETTO NASDAQ
La pesante chiusura dell’indice tecnologico Nasdaq, che ieri ha perso il 2,55%, ha trascinato verso il rosso prima i listini asiatici e poi quelli europei. Nella seduta di ieri, partita con l’indice Dow Jones per la prima volta nella storia sopra i 35mila punti, i timori per il rischio di un aumento dei tassi d’interesse hanno preso il sopravvento. Oltre al pesante sell-off che ha riguardato i titoli tecnologici, dovuto alla graduale riapertura delle attività e quindi allo spostamento degli investitori verso titoli ciclici, anche l’S&P 500 ha chiuso perdendo l’1,04% mentre il Dow Jones ha limitato le perdite a -0,1%. Nella mattinata europea, i future dei tre principali indici Usa puntano ancora verso il basso. Intanto, sul mercato secondario, il rendimento del Treasury Usa decennale rimane poco sopra l’1,6% mentre il Tesoro Usa si prepara ad inaugurare un fitto calendario di emissioni.
TIMORI PER L’INFLAZIONE
L'attenzione è ora puntata sui dati dell'inflazione americana in calendario domani, che potrà dare un segnale ai mercati. Finora le continue rassicurazioni della Federal Reserve, che ha dichiarato a più riprese di avere intenzione di tollerale fiammate improvvise dell’inflazione, non sembrano aver rassicurato fino in fondo gli investitori. Tuttavia, la riapertura delle attività e il rally delle materie prime aumentano i timori degli investitori di una politica meno accomodante delle banche centrali. L’effetto Nasdaq si fa sentire anche in Giappone, dove la Borsa di Tokyo perde il 3,1% anche in virtù dei timori per l’aumento dei contagi da Covid-19 nel paese. Male anche Hong Kong, che in questo momento perde circa due punti percentuali, mentre Shanghai per ora riesce a rimanere sopra la parità.
MATERIE PRIME E DATI
Per quanto riguarda le materie prime, il petrolio è in calo sia con il Wti (-0,85% a 64,3 dollari al barile) che con il Brent (-0,83% a 67,7 dollari al barile). In leggero calo anche l’oro, che si attesta a 1.835 dollari l’oncia. In apertura di seduta in rialzo lo spread tra Btp e Bund, che apre a 115 punti base. Dalla Germania arrivano notizie positive per la fiducia dei consumatori, con l'indice Zew di maggio a 84,4 punti dai 70,7 di aprile. In calo, invece, l'indice di produzione industriale italiano di marzo: -0,1% rispetto a febbraio.
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