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Novità in manovra

Partite Iva più tassate per aiutare gli autonomi in difficoltà

Tra gli emendamenti alla prossima legge di Bilancio spunta la proposta dell’Iscro, l’indennità per i professionisti iscritti all’Inps, ma il costo potrebbe ricadere sugli stessi autonomi con un aumento dell’aliquota aggiuntiva dello 0,28%

di Fabrizio Arnhold 14 Dicembre 2020 14:30
financialounge -  daily news fisco INPS Iscro legge di bilancio partite Iva tasse

Si chiama Iscro, acronimo per Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa. Nome di non immediata comprensione, come spesso capita nei vari Dpcm e decreti in generale, ma si tratta di un ammortizzatore per le partita Iva, proposto in un emendamento alla legge di Bilancio. L’indennizzo spetterebbe solo ai professionisti e lavoratori autonomi iscritti alla gestione sperata dell’Inps e con un reddito inferiore a 8.145 euro.

GLI AMMORTIZZATORI PER LE PARTITE IVA


Non sono certo gli unici lavoratori “dimenticati” dal governo, ma gli autonomi durante la pandemia hanno ricevuto, tra le varie misure di sostegno, due assegni da 600 euro (senza limiti di reddito) e uno da 1.000 euro, a fronte di un una significativa diminuzione degli introiti rispetto al 2019. Soldi evidentemente insufficienti, a maggior ragione se comparati con le misure adottate per i lavoratori dipendenti che hanno avuto accesso alla Cig straordinaria. La maggioranza pensa quindi a un emendamento, sul quale si sono messe anche CNA e Cnel, per prevedere appunto una indennità Inps, escludendo però i professionisti iscritti a una cassa di previdenza privata, come architetti, avvocati, medici, eccetera.

COME FUNZIONA LA ISCRO


Per accedere all’Iscro, bisogna dimostrare che rispetto “all’anno precedente a quello in cui è presentata la domanda” risulti “una decurtazione reddituale pari o superiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei 3 anni precedenti, e comunque a condizione che il reddito dichiarato nell’anno precedente a quello in cui è presentata la domanda sia risultato inferiore a 8.145 euro”. Il problema è sempre lo stesso, ossia dove recuperare le coperture. Per il CoLAP, il Coordinamento libere associazioni professionali, “il costo della misura sarà spalmato su tutte le partite Iva, visto che verrà finanziato con un aumento dell’aliquota aggiuntiva dello 0,28%”.

AUMENTA L’ALIQUOTA DELLA PARTITE IVA?


Recapitolando, gli autonomi hanno ricevuto un sostegno insufficiente e, quindi, si sta pensando di aumentarlo, anche in previsione del prossimo decreto Ristori, oltre che con la legge di Bilancio. Ma il costo potrebbe ricadere sulle stesse partite Iva. “Il CoLAP non può fare a meno di sottolineare le incongruità dell’Iscro - si legge nel comunicato -, il sostegno infatti andrà solo a chi avrà maturato un reddito inferiore a 8.145 euro, poco più di 650 euro al mese, mentre il costo della misura sarà spalmato su tutte le partite Iva, visto che verrà finanziato con un aumento dell’aliquota aggiuntiva dello 0,28%”. Per la presidente Emiliana Alessandrucci “servono interventi che diano reali aiuti ai professionisti, non il contrario”.
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