Il coronavirus frena Ferrari: trimestre in rosso, ma il titolo brilla in Borsa

L’effetto coronavirus non risparmia la Ferrari che, come atteso dalla dirigenza, chiude il secondo trimestre con dati in netto calo rispetto allo scorso anno. Una trimestrale negativa ampiamente scontata anche dagli investitori, con il titolo sceso sotto la parità solo a metà seduta per poi riprendersi rapidamente e arrivare intorno alle 14,30, a segnare un rialzo del 3%.

CONSEGNE CONGELATE

Il lockdown con conseguente chiusura forzata degli stabilimenti ha provocato una frenata nelle consegne delle vetture della casa di Maranello, passate a 1.389 unità nel secondo trimestre 2020, il 48% in meno rispetto al 2019. In calo anche i ricavi (-42% a 571 milioni di euro) ma rimane comunque un utile netto di 9 milioni, seppur in calo del 95%. Rivista anche la guidance per il 2020, con ricavi attesi intorno a 3,4 miliardi di euro contro una forchetta 3,4-3,6 miliardi prevista in precedenza.

CALO DI QUASI IL 50%

A livello geografico, la regione Emea e le Americhe hanno subito una flessione delle consegne rispettivamente del 40,9% a 706 unità e del 52,6% a 381 unità, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno riportato una forte diminuzione (-91% a 25 unità) principalmente a seguito della decisione di anticipare le consegne nel 2019, oltre che per gli effetti della pandemia da Covid-19, mentre la regione Resto dell'Apac ha registrato un calo del 27,9% a 277 unità.

GUIDANCE RIVISTA

Ferrari ha fatto sapere che la guidance, rispetto a maggio, è stata rivista alla luce del fatto che il portafoglio ordini continua ad essere comunque solido e la ridefinizione dei piani di produzione prevede un recupero di circa 500 vetture delle quasi 2.000 unità perse durante la sospensione produttiva. Pesano, tuttavia, altri elementi come l’incertezza dei ricavi delle attività di Formula 1 per la stagione 2020.