La crisi
Ripresa difficile per il mercato dell’auto, vendite a giugno ancora in calo del 23%
La ripartenza auspicata dopo il lockdown tarda ad arrivare: i concessionari hanno 500mila vetture in giacenza e lamentano lo scarso afflusso di clienti
di Chiara Merico 2 Luglio 2020 10:55


Non si vede ancora la ripresa per il mercato italiano dell’auto: a giugno, il primo mese dopo il lockdown, secondo i dati del ministero dei Trasporti, le immatricolazioni sono state 132.457, il 23,13% in meno dello stesso mese del 2019.
CALO PER LE IMMATRICOLAZIONI DEL GRUPPO FCA
In calo le vendite anche per il gruppo Fca, che ha immatricolato a giugno 28.967 auto, il 25% in meno dello stesso mese del 2029, con una quota di mercato pari al 21,87% (-0,56%). Nei sei mesi il gruppo ha venduto 138.681 auto, con un calo del 48% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.
NIENTE RIPRESA DOPO IL LOCKDOWN
Non c’è stata quindi la svolta attesa dopo i crolli record dei mesi di marzo, aprile e maggio, quando le vendite sono state rispettivamente in calo dell’85,4%, del 97,6% e del 49,6%. Nel primo semestre dell’anno sono state vendute mezzo milione di vetture in meno dell’anno scorso e a fine anno, secondo l’Unrae, l’associazione delle case estere, si potrebbe arrivare a 700mila unità in meno. La previsione di Anfia e Unrae è di una chiusura a quota 1.200.000, il 35% in meno del 2019.
QUADRO CUPO
"In questo quadro cupo si inseriscono aspettative per il prossimo futuro tutt’altro che positive", è stato il commento degli esperti del Centro Studi Promotor, secondo i quali il 70% dei concessionari dichiara bassi livelli di acquisizione di ordini, mentre il 62% lamenta una insoddisfacente affluenza di potenziali clienti ai saloni di vendita.
9 MILIARDI DI FATTURATO IN MENO PER I CONCESSIONARI
Le auto invendute in giacenza sono circa 500mila e la situazione finanziaria di molte concessionarie è critica: nei primi sei mesi dell’anno il settore ha avuto una perdita di fatturato di circa 9 miliardi con un danno diretto anche per l’Erario, che ha perso quasi 2 miliardi di gettito solo per l’Iva. Per questo motivo il settore chiede un intervento del governo e il varo di incentivi per la rottamazione, anche per l’acquisto di auto non elettriche.
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