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Le sfide delle Banche Centrali, prepararsi anche all’impensabile

Amundi prevede che continueranno a fornire liquidità e combattere la frammentazione, ma non esclude del tutto neanche scenari estremi come helicopter money se le pressioni deflazionistiche si intensificassero

di Virgilio Chelli 10 Giugno 2020 19:00
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Per loro stessa natura, le Banche Centrali sono di solito più flessibili dei governi, e anche in occasione della crisi scatenata dalla pandemia da Covid le politiche monetarie sono state più proattive, reintroducendo programmi di acquisto di attivi su larga scala finanziati dalla creazione di denaro come il Quantitative Easing. In pochi mesi si è verificato inoltre un cambiamento notevole nella politica economica, con le politiche fiscali e monetarie che si sono interconnesse, in modo probabilmente non reversibile.


LE BANCHE CENTRALI NON HANNO CERTO ESAURITO LE MUNIZIONI


Mentre infatti i governi sono diventati acquirenti di ultima istanza, le Banche Centrali stanno svolgendo il loro ruolo di prestatori di ultima istanza, ma fino a che punto possono arrivare? Didier Borowski, Head of Global Views di Amundi, in un commento titolato “Nuove frontiere per le banche centrali”, risponde che le Banche Centrali sembrano ancora ben lungi dall'essere prive di munizioni e sottolinea che la “repressione finanziaria” e il predominio fiscale sono qui per restare. Secondo l’esperto di Amundi le Banche Centrali manterranno bassi i rendimenti obbligazionari per un lungo periodo per alleviare il peso del debito per gli agenti economici più sovraccarichi.


NON ESCLUSO L’EMERGERE DI NUOVE BOLLE


Secondo l’esperto di Amundi, la debolezza strutturale dei tassi di interesse nominali e reali dovrebbe indurre gli investitori a proseguire nella ‘ricerca di rendimento’, con le famiglie incoraggiate a diversificare i risparmi allontanandosi dai titoli di Stato. In ultima analisi, Borowski non esclude l'emergere di nuove bolle, che potrebbero compromettere la stabilità finanziaria sistemica. La regolamentazione e la tassazione potrebbero dover essere mobilitate per contenere l'inflazione dei prezzi degli asset, in particolare quelli immobiliari.


L’OBIETTIVO DELLA REFLAZIONE GLOBALE RIMANE REALIZZABILE


L’esperto di Amundi osserva che le politiche monetarie non convenzionali richiedono più regolamentazione, e non meno. E pur prevedendo che le Banche Centrali continueranno a fornire liquidità quanto necessario, rileva che da sole non possono né assorbire la crescente frammentazione economica derivante dalla crisi, né impedire alle aziende di alcuni settori di andare in default. Borowski ritiene che l’obiettivo della reflazione globale sia realizzabile con il giusto mix di politiche economiche.


MA PREPARARSI ANCHE A PENSARE L’IMPENSABILE


Ma nel caso in cui la crisi e le pressioni deflazionistiche si intensificassero, secondo l’esperto di Amundi le Banche Centrali probabilmente non esiterebbero ad esplorare nuove strade, che potrebbero avere effetti collaterali indesiderati. Per questo avverte che bisogna prepararci anche a ‘pensare l'impensabile’, come ad esempio monetizzazione totale del debito, helicopter money, cancellazione del debito o persino tassi di interesse nominali molto negativi.
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