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azionario Giappone

“Perché abbiamo ridotto il giudizio sul Giappone”

Natasha Ebtehadj (Columbia Threadneedle Investments) spiega i motivi che hanno portato a ridurre il giudizio sul mercato azionario giapponese in tempi rapidi

di Antonio Cardarelli 23 Aprile 2020 11:31
financialounge -  azionario Giappone Columbia Threadneedle giappone Natasha Ebtehadj

Incertezza è la parola chiave per provare a capire cosa sta succedendo nelle economie globali. Incertezza sull’evoluzione dei contagi, incertezza sulle risposte delle aziende e su quelle dei mercati. Una delle chiavi valide, per navigare i mercati in balia dell’onda anomala provocata dal coronavirus, risiede nella capacità di adattare in tempi rapidi valutazioni e scelte.

IL CASO DEL GIAPPONE


Un esempio di questo approccio estremamente reattivo arriva da Columbia Threadneedle Investments, che nel giro di poche settimane ha rivisto il proprio giudizio sul mercato azionario del Giappone, portando le valutazioni da “favorevole” a “neutrale”. Una scelta che viene spiegata nel dettaglio da Natasha Ebtehadj, gestore di portafoglio, multi-asset di Columbia Threadneedle Investments.

CRISI DI LIQUIDITÀ


“Le società di tutto il mondo, grandi e piccole, hanno subito una stretta di liquidità – spiega Ebtehadj – e se a ciò si aggiunge la difficoltà di prevedere come evolveranno i contagi e come si riprenderanno i paesi, il risultato è che valutare le aziende è diventato molto più difficile. Alcune delle tecniche di valutazione più convenzionali, come il rapporto prezzo/utili, diventano complicate perché il denominatore è ignoto”.

IL VALORE CONTABILE


La decisione, in queste settimane di elevata volatilità, è ricaduta dunque sullo strumento del valore contabile, che punta sostanzialmente a determinare il valore realizzabile delle attività di un’azienda in caso di liquidazione. Un rapporto prezzo/valore contabile pari a 1 implicherebbe che il mercato è disposto a pagare solo un importo equivalente al valore contabile della società. In altre parole, ritiene che l'azienda non sia in grado di accrescere le proprie attività in maniera significativa.

RENDIMENTI PROSPETTICI


Applicando questo strumento ai mercati azionari a inizio marzo, era emerso un discostamento maggiore di quello giapponese con valori ai minimi degli ultimi 20 anni. “La storia ci insegna che i rendimenti prospettici a 12 mesi di distanza da tali livelli sono sbilanciati al rialzo, pertanto abbiamo potenziato la nostra esposizione alle azioni giapponesi”, spiega Ebtehadj. Ma nelle settimane seguenti il mercato azionario del Giappone ha sovraperformato i listini globali del 13%, “rendendo le valutazioni relative meno appetibili”.

“La crisi può far emergere valore nei titoli tecnologici”


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GIAPPONE MERCATO CICLICO


“Trattandosi di un mercato fortemente ciclico, con un’alta leva operativa e molto esposto alla chiusura improvvisa dell’attività globale – conclude l’esperta di Columbia Threadneedle Investments – e restando fedeli al nostro processo di investimento che consente di cambiare giudizio in caso di variazioni a livello valutativo e/o fondamentale, abbiamo ridotto il nostro posizionamento in Giappone da favorevole a neutrale. Pur mantenendo una preferenza complessiva per le azioni (unitamente al credito di maggiore qualità), oggi appare prudente concentrare il rischio in aree meno cicliche e meglio posizionate per attraversare la tempesta”.
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