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Oggi l’atteso Consiglio europeo che deve decidere su Mes e bond comuni

In videoconferenza la riunione dei capi di stato e di governo per decidere le strategie di rilancio dell’economia dopo la pandemia di coronavirus: ecco le posizioni in campo

di Antonio Cardarelli 23 Aprile 2020 09:39
financialounge -  consiglio europeo eurobond Mes Unione europea

Dopo giorni di proposte, rilanci e passi indietro è arrivata l’ora del Consiglio europeo, che riunirà in videoconferenza i capi di Stato e di governo dei Paesi dell’Unione per decidere quale strategia adottare per uscire dalla crisi provocata dal coronavirus. Le posizioni in campo non sono ancora ben definite, ma la distanza tra i “rigoristi” del Nord e i Paesi del Sud – con Italia, Spagna e Francia tra quelli più colpiti dalla pandemia – sembra ancora importante.

LA BASE DELL’EUROGRUPPO


La base di partenza è quella trovata lo scorso 10 aprile durante l’Eurogruppo, la riunione dei ministri dell’economia e delle finanze, ed è fondata su tre pilastri: Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Banca europea degli investimenti (Bei) e piano Sure, in pratica una cassa integrazione finanziata con fondi europei. Un piano complessivo che, secondo le stime, vale circa 500 miliardi di euro che piace alla cancelliera tedesca Angela Merkel e alla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen.

LA PROPOSTA SPAGNOLA


Ma il vero nodo della discussione di oggi sarà il cosiddetto recovery fund, il fondo per sostenere e rilanciare l’economia europea. La proposta che al momento sembra essere più in voga è arrivata dalla Spagna, che propone un recovery fund complessivo da 1500 miliardi di euro. Una proposta che prevede l’emissione di debito comune perenne, che i Paesi non dovrebbero restituire, con interessi pagati attraverso l’emissione di nuove tasse.

Borse nervose in attesa del Consiglio europeo, Piazza Affari in positivo


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AUMENTARE I CONTRIBUTI


Per finanziare questo fondo gli spagnoli propongono un aumento del contributo dei singoli Paesi al bilancio comunitario, che passerebbe dall’attuale 1% al 2%. Una mossa che, con molta probabilità, non piacerà ai “rigoristi” (Germania, Olanda, Austria, Finlandia), senza dimenticare che un aumento del contributo dei singoli stati dovrebbe essere approvata dai Parlamenti nazionali.

I DUBBI ITALIANI


E l’Italia? In questi giorni la posizione italiana non è stata molto chiara. Alla fine Giuseppe Conte sembra propenso ad accettare il Mes da 37 miliardi per spese legate all’emergenza sanitaria purché sia senza condizioni, idea sostenuta anche da Forza Italia ma invisa a una parte dei 5Stelle, quella che fa riferimento all’ala guidata da Di Battista. L’accordo sugli eurobond veri e propri, per mettere definitivamente in comune il debito emesso dall’Unione europea, sembra essere difficilmente raggiungibile nonostante l’insistenza del governo italiano.

ACCORDO COMPLICATO


E’ possibile che il Consiglio europeo di oggi possa chiudersi con l’approvazione dei tre pilastri già discussi dall’Eurogruppo (Mes, Bei, Sure, con quest’ultimo che già prevede un passo verso la mutualizzazione del debito) ma con un accordo abbastanza generico sulle prossime mosse del recovery fund.

 
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