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Borse in calo ma contenuto dopo le stime negative sul Pil globale
Pesano i timori per le conseguenze economiche della pandemia, dopo le previsioni del Fmi, e per l’incertezza sulla ripartenza delle attività. Risale lo spread, che apre a 224 punti
15 Aprile 2020 09:22

Apertura con il segno meno per le Borse europee, sui timori per le pesanti conseguenze economiche dell’epidemia di coronavirus, con il Fmi che ieri ha previsto perdite per 9mila miliardi per il Pil mondiale, e sulle modalità di attuazione della “fase 2”. A Milano l’indice Ftse Mib ha ceduto in avvio lo 0,6%, in linea con l’andamento delle altre piazze europee: Parigi cede lo 0,27% , Francoforte lo 0,17% e Londra lo 0,46%.
Lo spread tra Btp e Bund schizza in apertura a 224 punti base dopo aver chiuso ieri a 216, archiviando una giornata di rialzi. Il rendimento del decennale italiano è all’1,83%. A condizionare l’andamento del differenziale sono i timori del ritorno di un sentimento antieuropeista, alla luce delle polemiche tra governo italiano e opposizione sulla posizione dell’Ue per la crisi conseguente al coronavirus.
Ieri Mediobanca ha tagliato pesantemente le sue previsioni sugli utili delle società e delle banche quotate a Piazza Affari, sia per il 2020 che per il 2021: Piazzetta Cuccia non crede infatti "in una ripresa a “V" ma si aspetta una "ripresa a U", in quanto l’epidemia di Covid-19 produrrà "danni più profondi e strutturali" all’economia mondiale. Secondo le stime l’utile per azione delle società grandi e medie quotate a Milano scenderà mediamente del 25% nel biennio (-30% nel 2020 e -21% nel 2021) mentre i profitti delle banche subiranno un crollo medio del 66%.
In leggero calo anche la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha chiuso in calo dello 0,45% dopo le stime al ribasso del Fondo monetario internazionale sull’economia globale (-5,2% la previsione per il Giappone nel 2020), mentre proseguono i timori di un aumento dei casi di contagi di coronavirus nel Paese.
Negativi i futures su Wall Street. Agli Usa guardano gli investitori in attesa delle richieste di mutui, delle vendite al dettaglio di marzo, dell’indice manifatturiero dello Stato di New York in aprile, della produzione industriale di marzo, delle scorte nei magazzini e, in ultimo, del Beige Book della Fed sullo stato dell’economia dell’Unione.
SPREAD IN RISALITA
Lo spread tra Btp e Bund schizza in apertura a 224 punti base dopo aver chiuso ieri a 216, archiviando una giornata di rialzi. Il rendimento del decennale italiano è all’1,83%. A condizionare l’andamento del differenziale sono i timori del ritorno di un sentimento antieuropeista, alla luce delle polemiche tra governo italiano e opposizione sulla posizione dell’Ue per la crisi conseguente al coronavirus.
MEDIOBANCA: CROLLO PER GLI UTILI DELLE QUOTATE
Ieri Mediobanca ha tagliato pesantemente le sue previsioni sugli utili delle società e delle banche quotate a Piazza Affari, sia per il 2020 che per il 2021: Piazzetta Cuccia non crede infatti "in una ripresa a “V" ma si aspetta una "ripresa a U", in quanto l’epidemia di Covid-19 produrrà "danni più profondi e strutturali" all’economia mondiale. Secondo le stime l’utile per azione delle società grandi e medie quotate a Milano scenderà mediamente del 25% nel biennio (-30% nel 2020 e -21% nel 2021) mentre i profitti delle banche subiranno un crollo medio del 66%.
Coronavirus, come valutare le opportunità che emergeranno dalla crisi
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TOKYO IN NEGATIVO
In leggero calo anche la Borsa di Tokyo, con il Nikkei che ha chiuso in calo dello 0,45% dopo le stime al ribasso del Fondo monetario internazionale sull’economia globale (-5,2% la previsione per il Giappone nel 2020), mentre proseguono i timori di un aumento dei casi di contagi di coronavirus nel Paese.
WALL STREET, FUTURES NEGATIVI
Negativi i futures su Wall Street. Agli Usa guardano gli investitori in attesa delle richieste di mutui, delle vendite al dettaglio di marzo, dell’indice manifatturiero dello Stato di New York in aprile, della produzione industriale di marzo, delle scorte nei magazzini e, in ultimo, del Beige Book della Fed sullo stato dell’economia dell’Unione.
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