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Idee di investimento - Azioni - 23 marzo 2020

La volatilità da coronavirus sui mercati proseguirà, ma sta aprendo opportunità di acquisto nel lungo termine. Tra le segnalazioni dei gestori l’Asia, i settori healthcare e tecnologico e le banche italiane

di Leo Campagna 23 Marzo 2020 08:45

TROPPO TARDI PER VENDERE, TROPPO PRESTO PER COMPRARE


Troppo tardi per vendere, troppo presto per comprare. Amundi riassume così il momento che i mercati stanno vivendo, spiegando che gli investitori sono alla ricerca di un “vero evento catalizzatore” che possa far intravedere una soluzione della crisi. Fino ad allora, la volatilità la farà da padrone sui mercati. Ma quale può essere l’agognato “catalizzatore”. Secondo l’analisi firmata dagli esperti di Amundi Pascal Blanqué, Group Chief Investment Officer, Vincent Mortier Deputy Group Chief Investment Officer e Monica Defend Global Head of Research, la svolta potrebbe arrivare da “un chiaro segnale di contenimento in Europa in un momento di spinta fiscale e monetaria coordinata” o dalla scoperta di una terapia medica efficace contro il coronavirus. “Nei mercati azionari, il mercato ribassista potrebbe rivelarsi insolito e probabilmente di estrema intensità, ma non durerà così a lungo come quello del 2008-2009. Manteniamo una visione costruttiva sulla parte finale dell’anno, prevedendo una forte ripresa dei prezzi di mercato, insieme a un miglioramento delle condizioni economiche”, specificano nell’articolo Amundi: mercati incerti, tardi per vendere e presto per comprare gli esperti di Amundi.

LA PREVISIONE DI GOLDMAN SACHS


Ma quanto ancora potranno scendere i mercati finanziari mondiali a causa del coronavirus? “Prima di rivedere la luce, i mercati dovranno probabilmente subire un altro 25% di perdite”, commenta nell’articolo La previsione di Goldman Sachs: Borsa ancora giù, ma poi maxi rimbalzo del 60%. Per elaborare un modello previsionale, Goldman Sachs fa riferimento alla Fed e al suo Dividend Discount Model (DDM), incrociato con le precedenti crisi finanziarie. Gli analisti della banca d’affari americana prevedono che l’indice S&P 500 perda un altro 26%, totalizzando così un calo del -41% dallo scoppio del coronavirus e dal livello record di 3.386 punti, raggiunto un mese fa. “I mercati orso guidati dagli eventi sono generalmente seguiti da forti rimbalzi – si legge nel report – e prevediamo che l’S&P 500 finirà il 2020 a quota 3.200”, ossia con un aumento del 60%.

LA CRISI PUÒ ESSERE UN’OPPORTUNITÀ


Cosa fare sul mercato a questo punto? “Nel breve termine i mercati potrebbero scendere ancora – è l’analisi di Bruno Rovelli, chief investment strategist di BlackRock, nell’articolo BlackRock, volatilità da coronavirus: “Sui mercati apre opportunità di acquisto nel lungo termine – almeno fino a quando non si raggiunge il picco di contagi da coronavirus nei Paesi occidentali”. Ma nel lungo termine, questa situazione di crisi, caratterizzata da forti cali sui listini, rappresenta “un’opportunità di acquisto”. Resta difficile azzeccare il timing per entrare sui mercati. Analizzando le crisi del 2000 e del 2008, con cali degli indici principali fino al 50%, il recupero si è verificato entro 18-20 mesi. “La nostra idea è quella di avere un atteggiamento razionale, probabilmente è ancora presto per comprare ma non siamo troppo lontani dalla fine della fase di downside”, aggiunge Bruno Rovelli.
L’esperto indica poi i settori e i fattori di stile da privilegiare in questo contesto. “Il settore healthcare nel breve perché è un settore difensivo che resiste in questa fase. La tecnologia, però, esce dominante da questa emergenza sanitaria”, conclude il chief investment strategist di BlackRock. Lo era ancora prima del coronavirus e oggi “la struttura tecnologica è quella che impedisce al sistema di collassare”, spiega il chief investment strategist di BlackRock. “A livello fattoriale, in questa fase di mercato caratterizzata da estrema volatilità, sovrappesiamo strategie fattoriali come Minimum Volatility che sistematicamente sovrappesa settori difensivi e sta sovraperformando i mercati azionari globali”.

ESPOSIZIONE SU GRANDI BANCHE ITALIANE


Dove trovare opportunità di investimento in un contesto caratterizzato da una frenata generale? Secondo Alberto Conca, responsabile degli investimenti di Zest Asset Management, “se il rallentamento economico seguirà le orme di quanto abbiamo visto e stiamo vedendo in Cina, in un’ottica temporale di medio periodo il settore industriale, bancario e dei consumi potrebbero rappresentare interessanti opportunità di investimento”.
Guardando all’Italia, “abbiamo esposizione in particolare al sistema bancario con investimenti negli istituti finanziari più importanti e solidi attraverso investimenti su buona parte della struttura del capitale e con scadenze abbastanza diversificate”, sottolinea nell’articolo Coronavirus, Zest Am punta sulle banche italiane Conca.

PROSSIMO UN MOMENTO STORICO DI SVOLTA PER IL SETTORE AURIFERO


Intanto, pur assumendo un maggiore stress di breve termine, James Luke, co-gestore del fondo Schroder ISF Global Gold di Schroders, ritiene che ci siano le condizioni per un potenziale prossimo rilancio sia del prezzo dell’oro che dei titoli del settore aurifero.
L’esperto ritiene che le miniere d’oro rappresentino un asset monetario che offre prospettive molto solide, ma che al momento gli operatori del settore siano considerati come ‘generici’ produttori di commodity. “I produttori di oro oggi sono più efficienti rispetto agli anni passati, sia in termini di disciplina nella gestione che di generazione di rendimenti, mentre le valutazioni sono molto più basse. Con il cambiamento del contesto macro, pur assumendo un maggiore stress di breve termine, riteniamo che il 2020 possa essere ricordato come un momento storico di svolta per il settore”, specifica nell’articolo Schroders: “Il coronavirus non risparmia l’oro, ma il futuro è promettente” Luke.

GUARDARE ALL’ASIA


Infine per Fidelity International, in un momento di grande volatilità sui mercati, gli investitori a lungo termine dovrebbero assumere una gestione attiva e guardare all’Asia. Il continente asiatico rappresenta una percentuale molto maggiore della produzione economica globale rispetto alla maggior parte degli indici azionari o obbligazionari mondiali, ma “il suo peso in termini sia di Pil che di quota di allocazioni di investimenti aumenterà a un ritmo significativamente più elevato rispetto alla media globale”, spiega nell’articolo Fidelity: strategie attive e Asia per navigare i mercati sul lungo termine Paras Anand, head of asset management Asia Pacific di Fidelity International. “In secondo luogo, l’aumento decennale del valore del dollaro Usa ha anche messo a dura prova molte economie asiatiche”. Bisogna anche considerare che le prospettive per l’Asia sono sempre più legate alla Cina, e in questo momento le valutazioni sono più basse su tutti i fronti.
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