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Aperture, chiusure e divieti di spostamento: rischio caos per i cittadini

Scarsa chiarezza nei decreti e annunci spesso frettolosi: il risultato è generare confusione tra i cittadini, costretti a reperire informazioni da soli con la probabilità di non capire cosa fare

di Antonio Cardarelli 23 Marzo 2020 12:46
financialounge -  coronavirus decreti Giuseppe Conte

Notifica su Facebook, diretta del presidente del Consiglio (o di altri Ministri), annuncio di un nuovo provvedimento all’apparenza chiaro e netto: una routine che nell’ultimo mese ha accompagnato milioni di italiani. Una routine seguita, qualche minuto dopo la fine della diretta social, da decine di domande irrisolte, più o meno sullo stesso tono: questo si può fare? E quest’altro? Il mio ufficio resterà aperto?

SABATO SERA L’ULTIMO ANNUNCIO


Per i cittadini il rischio di perdersi tra annunci del Governo, decreti del Presidente del Consiglio, circolari dei Prefetti e chiarimenti vari è molto alto. La gestione della comunicazione dei provvedimenti approvati dal Governo per contenere la diffusione del coronavirus, e cercare di non far affondare il sistema sanitario nazionale, è stata oggetto di dure critiche. Sabato sera l’ultimo episodio, con la diretta del presidente Conte su Facebook: pochi minuti per annunciare “chiusura totale”, salvo pubblicare il decreto alle 19 di domenica.

PRIMA I DECRETI, POI LE DIRETTE


Giustamente il Governo cerca di far passare il messaggio “restate a casa”, ma forse servirebbe maggiore chiarezza nelle comunicazioni, meno social e più scelte nette, o almeno social solo dopo aver definito i punti del decreto. Oltre alle opposizioni, una parte dell’opinione pubblica ha fatto notare come questa discrasia comunicativa stia generando ansia aggiuntiva tra i cittadini.

IL CAOS SUPERMERCATI


Un esempio su tutti riguarda i supermercati. “Non c’è bisogno di fare code”, ha più volte ribadito il Governo. Ma gli orari non sono uniformi in tutta Italia, quindi per conoscerli bisogna informarsi regione per regione. In Veneto ed Emilia Romagna, per esempio, la domenica sono chiusi, in Lombardia la domenica è prevista la chiusura alle 15. Ferma restando, poi, la possibilità per le singole catene di scegliere in autonomia orari e chiusure. Risultato: per non sbagliare venerdì scorso i cittadini hanno preso d’assalto i supermercati con code di ore davanti agli ingressi (qui un link utile per conoscere i tempi d’attesa dei supermercati).

ATTIVITÀ PROFESSIONALI E SPOSTAMENTI


Discorso simile per gli studi professionali, non inclusi dal Governo tra le attività che da mercoledì dovranno chiudere. Tuttavia, la Lombardia per esempio ha deciso diversamente. Altro tema è quello del divieto di spostamento, sia all’interno dei comuni che verso altri centri abitati, che nelle settimane scorse ha generato il deprecabile esodo verso Sud, ancora in parte in corso con mezzi privati, come dimostra la denuncia del governatore siciliano Musumeci.

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TENERE A MENTE IL PRINCIPIO


Nonostante le risposte messe a disposizione sui siti del governo, il tratto comune dei decreti “IoRestoaCasa” sembra essere la scarsa chiarezza applicativa. E per i cittadini, alla fine, la soluzione è cercare di raccogliere più informazioni possibile tenendo bene a mente i principi dei decreti, forse l’unica cosa chiara fino ad ora: restare a casa per il bene proprio e quello degli altri, limitando gli spostamenti all’approvvigionamento di beni alimentari e medicinali.
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