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“Azioni, 2020 ancora in crescita: possibile rendimento del 6-7%”

Secondo Dufossé (Candriam) l’incremento dei profitti aziendali dovrebbe essere positivo mentre il rendimento dei dividendi dovrebbe generare un interessante 2-3%. Ancora meglio per l’azionario emergente

di Leo Campagna 21 Gennaio 2020 07:00

Una stabilizzazione dell’economia, seguita da una graduale ripresa del ciclo produttivo con, in parallelo, una distensione nelle dispute commerciali tra Washington e Pechino. Sono queste le condizioni poste da Nadège Dufossé, CFA, Head of Asset Allocation di CANDRIAM, per il proprio scenario di riferimento del 2020. Un contesto nel quale la crescita negli Usa potrebbe segnare un rialzo intorno al 2%, con il Pil europeo in aumento di un punto percentuale, mentre i mercati emergenti dovrebbero mostrare una performance migliore rispetto al 2019.

POCHE SODDISFAZIONI DALL’OBBLIGAZIONARIO…


“Sul versante monetario, probabilmente nel 2020 la Federal Reserve abbasserà il tasso dei Fed Fund solo una volta. In Europa invece, un eventuale rallentamento economico potrebbe essere compensato da un allentamento fiscale, poiché è improbabile che un altro taglio dei tassi si dimostri molto efficace”, spiega Dufossé. Uno scenario nel quale dovrebbe materializzarsi dapprima una stabilizzazione economica e, successivamente, un graduale recupero della crescita che dovrebbe spingere in territorio negativo le performance dei titoli di stato. Restando nell’ambito del reddito fisso, le obbligazioni societarie, i cui spread – differenziali di rendimento rispetto ai governativi – si sono contratti nel 2019, dovrebbero offrire rendimenti positivi, ma di modesta entità.

…MENTRE L’AZIONARIO RESTA INTERESSANTE


Il mercato azionario, invece, secondo Dufossé evidenzia ancora interessanti premi al rischio. Per quest’anno, il rendimento dell’azionario dovrebbe includere oltre ai dividendi anche la crescita degli utili per azione (Eps) e la variazione della valutazione delle azioni. In particolare, secondo l’esperta, l’incremento dei profitti dovrebbe essere positivo – sebbene inferiore al 9% del consenso per le azioni dei Paesi sviluppati- mentre il dividend yield – rendimento dei dividendi - è ancorato a un interessante 2-3%.

Un’agenda condivisa contro il rischio di stagnazione in Europa


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BORSE DEI PAESI SVILUPPATI: RENDIMENTO POTENZIALE DEL 6-7%


“Ci aspettiamo un rendimento potenziale del 6-7% sui titoli dei Paesi sviluppati (indice MSCI World) e leggermente migliore per i mercati emergenti” rivela Dufossé. Specificando tuttavia che tutto ruoterà sulla fiducia che gli investitori accreditano alla crescita futura. “che possa derivare dai risultati elettorali statunitensi, dalla ripresa delle tensioni geopolitiche o dai progressi eccessivamente lenti sui progetti europei potrebbe causare il ritorno di timori tra gli investitori e innescare un calo delle valutazioni azionarie”, puntualizza infatti Dufossé.

LA RETE DI PROTEZIONE DELLE BANCHE CENTRALI


In ogni caso, grazie ai bassi tassi di interesse, permane una rete di copertura per la correzione del mercato azionario: una protezione che dovrebbe persistere almeno finché non aumenterà in modo significativo la probabilità di una recessione. D’altro canto, nel caso in cui invece si materializzasse uno shock positivo, gli investitori potrebbero beneficiare di buone sorprese.
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