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Fisco, da aprile un algoritmo controllerà i conti correnti a caccia di evasori

Controlli selettivi sui conti correnti a partire da aprile. Un algoritmo passerà al setaccio i rapporti bancari, a caccia di evasori totali. A rischio la privacy dei contribuenti

di Redazione 20 Gennaio 2020 15:43

Guai in arrivo per chi ha evaso le tasse. Dal primo aprile, infatti, partiranno i controlli selettivi sui conti bancari delle persone fisiche. Lo scrive il Messaggero, che precisa come manchi solo un decreto del ministero dell’Economia, che dovrebbe arrivare entro la fine di marzo. La missione del Fisco è scovare gli evasori totali tramite l’utilizzo di un algoritmo che ficcherà il naso nei conti correnti. 

I CONTROLLI DEL FISCO


L’algoritmo dell’Agenzia delle Entrate controllerà le giacenze sui conti correnti, passando al setaccio i bonifici in entrata e in uscita, al fine di mettere in risalto incongruenze. Non verranno, però, controllati tutti i conti correnti, ma solo quelli intestati a soggetti ritenuti a rischio evasione. Controlli selettivi, quindi, che devono però fare i conti con la privacy. 

LA QUESTIONE DELLA PRIVACY


D’accordo dare la caccia a chi non paga le tasse, ma bisogna sempre tenere in considerazione la privacy. Sempre secondo quanto riporta il Messaggero, verranno messi dei paletti alla pseudonimizzazione, ossia la tecnica per conservare i dati di una persona in una forma che impedisce l’identificazione del soggetto senza l’utilizzo di informazioni aggiuntive. Come dire, va bene ficcare il naso, ma non troppo. 

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IL FISCO SPIONE


La tecnica della pseudonimizzazione, secondo il garante dei dati personali, Antonello Soro, presenta delle criticità poiché i soggetti interessati dai controlli potrebbero lo stesso risultare identificabili. L’Authority, quindi, si è mossa per sottolineare i diritti dei contribuenti che potrebbero subire delle limitazioni e di garantire, allo stesso tempo, l’esercizio di rettifica da parte degli interessati. 

VERIFICHE FISCALI A CHI RICHIEDER L’ISEE


I contribuenti che da inizio anno richiedono l’Isee, finiscono in automatico sotto la lente di ingrandimento del Fisco. In questo caso per accertare il valore del patrimonio indicato nell’indicatore della situazione economica equivalente, il Fisco verifica in automatico quanti soldi ci sono sul conto, e la giacenza media. Il rischio è che i ricorsi legali per preservare la privacy dei contribuenti possano rallentare la lotta all’evasione intrapresa dal governo. 
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