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Strategie non direzionali per domare l’incertezza dei mercati

Difficile fare scelte precise in una fase in cui i mercati non prendono una direzione precisa: GAM propone una serie di soluzioni, tutte basate sulla gestione attiva

di Antonio Cardarelli 30 Ottobre 2019 15:58
financialounge -  GAM mercati strategie alternative

Come lo Stregatto che diceva ad Alice “non ha importanza la direzione se non sai dove vuoi andare”, anche i mercati oggi si trovano in una situazione analoga: nessuno sa davvero quale sia la direzione giusta da prendere. Una fase, dunque, nella quale gli strumenti alternativi svolgono un ruolo chiave e le strategie non direzionali permettono di non essere correlate all’andamento incerto del mercato.

UN MIX DI FORZA E INCERTEZZA


Proprio su queste strategie si sta concentrando GAM Investments, che ha illustrato il funzionamento di quattro distinte soluzioni definite da Riccardo Cervellin, Amministratore Delegato di GAM (Italia) SGR, “particolarmente adeguato al contesto macroeconomico attuale segnato da elementi di forza, ma anche da molti focolai di incertezza”.

UTILI SOTTO PRESSIONE


Gianmarco Mondani - Investment Director, Non-Directional Equity strategies ha fatto il punto sulla situazione del mercato azionario Europeo soffermandosi sugli utili delle aziende che non saranno in grado di soddisfare le aspettative. Secondo Mondani, la performance positiva dei mercati azionari è dovuta all’utilizzo che ne hanno fatto gli investitori “come sostituto del reddito fisso”. “Se questo assunto è corretto - ha aggiunto Mondani - è ragionevole aspettarsi un rendimento contenuto dall’investimento azionario, comparabile a quello che ci si aspetterebbe investendo in un’obbligazione a rendimento positivo, ossia il valore espresso dalla cedola”. Uno scenario di stallo, dunque, che secondo Mondani può essere risolta con l’esposizione a strategie long/short neutre rispetto al mercato “in particolare con una strategia che differenzi tra posizioni lunghe e corte sulla base delle revisioni degli utili”.


CREDITO SOCIETARIO


Ralph M Gasser, Head Fixed Income Product Specialists di GAM Investments, ha fatto il punto sul credito societario: “Il credito societario rimane, a nostro avviso, un tema di investimento strategico e convincente. I mercati sono tuttavia in una fase più avanzata del ciclo del rischio e l’evidenza empirica suggerisce una ripresa della volatilità e casi di mispricing più pronunciati”. Secondo Gasser questa fase richiede un approccio d’investimento molto più proattivo e flessibile e “le strategie sistematiche Dynamic Credit dovrebbero essere posizionate in maniera tale da ottimizzare i rendimenti offerti dai mercati globali del credito”.


DISRUPTION TECNOLOGICA


Si è soffermato sull’innovazione tecnologica Mark Hawtin - Investment Director, Disruptive Technologies, sottolineando come questi particolari settori siano in grado di offrire agli investitori rendimenti interessanti. Tra gli esempi portati da Hatwin ci sono quello della pubblicità e del retail, due ambiti profondamente impattati dall’arrivo di internet: “La portata del cambiamento è stata tale che oggi tre delle prime cinque società al mondo per capitalizzazione sono Amazon, e quindi il retail, Google e Facebook, che basano buona parte del proprio fatturato sulla pubblicità”.

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IL CICLO DI GARTNER


“Molti dei nuovi trend disruptive su cui ci concentriamo seguono il Gartner hype cycle – ha spiegato Hatwin - per cui un’innovazione vede un boom iniziale, che offre una prima opportunità di acquisto, fino a raggiungere un picco quando si crea un’aspettativa eccessiva intorno alla stessa, cui segue un calo naturale, e quindi un’opportunità di vendita, per arrivare poi a una crescita più moderata (seconda opportunità long) e quindi all’ultima fase, in cui la produttività raggiunge il suo limite strutturale (seconda opportunità short). Di fatto, tutte le nuove tecnologie tendono a seguire un percorso di questo tipo lungo il proprio ciclo di vita”.

I RISK PREMIA


Ha chiuso l’evento Paolo Scripelliti - Investment Director, Alternative Risk Premia strategies, analizzando le prospettive dei fondamentali per gli alternative risk premia. “L’aumento tanto della volatilità quanto dei movimenti prima “risk-off” e poi “risk-on” che hanno interessato l’azionario negli ultimi mesi – ha spiegato - non cambia nella nostra opinione le prospettive dei fondamentali per gli alternative risk premia. Guardando avanti, livelli di dispersione e di volatilità più elevati portano generalmente a rendimenti attesi superiori nell’universo dei risk premia”.
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