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Netflix, bene gli utili ma delude su crescita abbonati
Luci e ombre dalla trimestrale di Netflix: crescono utili e ricavi ma l’aumento degli abbonati è sotto le attese. Amazon, Apple e Disney affilano le armi nella battaglia per il primato nello streaming
17 Ottobre 2019 10:13

Tra le trimestrali più attese della “stagione americana” c’era sicuramente quella di Netflix. Il gigante dello streaming video ha pubblicato risultati che mostrano luci e ombre, con utili in crescita rispetto allo scorso anno contestualmente a una frenata – la seconda consecutiva – nell’aumento di nuovi abbonati.
La notizia positiva per Netflix arriva da ricavi e utili. I ricavi sono cresciuti, rispetto al terzo trimestre del 2018, del 31% grazie a 5,42 miliardi di dollari, in linea con i 5,25 miliardi previsti dagli analisti. Molto positivo il dato sugli utili, che hanno segnato un inaspettato 1,47 dollari per azione contro 1,05 dollari previsti.
Sotto le attese, e qui veniamo alle note dolenti, la crescita degli abbonati, sia a livello Usa che a livello globale. Negli Stati Uniti l’aumento dei clienti è stato di 517mila unità, meno rispetto agli 800mila attesi, mentre a livello globale i nuovi abbonati sono stati 6,8 milioni contro le attese di 7 milioni. Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, negli Usa il numero degli abbonati non è sceso: una notizia che ha in parte rassicurato gli investitori, come dimostra la crescita del titolo dell’8,5% registrata dopo la diffusione dei dati nelle negoziazioni post chiusura di Wall Street.
Nonostante l’arrivo tra settembre e ottobre di titoli molto attesi come la terza stagione di Stranger Things o del film El Camino, ispirato alla serie cult Breaking Bad, Netflix ha mancato per il secondo trimestre consecutivo l’aumento degli abbonati previsto. Un calo, spiegano dalla società californiana, dovuto all’aumento del prezzo dell’abbonamento che, comunque, ha portato a una crescita del 16% del profitto per singolo cliente.
Basterà a resistere all’assalto congiunto dei media tradizionali e di altri colossi della tecnologia che si preparano (o sono già scesi) nell’arena dello streaming online? Amazon è già scesa in campo con Amazon Prime Video, servizio di video on demand dato in omaggio ai clienti Prime – che garantisce spedizioni gratuite di merci - a meno 19,99 euro all’anno.
Apple, e soprattutto il colosso Disney, stanno affilando le armi con i propri servizi di streaming a prezzi estremamente competitivi: 4,99 dollari al mese il primo (o in omaggio con l’acquisto di prodotti Apple) e 6,99 dollari al mese il secondo. Sarà la spallata decisiva per Netflix? Il rischio, come accaduto per altre società che hanno portato per prime l’innovazione in un settore, è quello di subire il sorpasso di aziende con potenzialità economiche più grandi.
BENE UTILI E RICAVI
La notizia positiva per Netflix arriva da ricavi e utili. I ricavi sono cresciuti, rispetto al terzo trimestre del 2018, del 31% grazie a 5,42 miliardi di dollari, in linea con i 5,25 miliardi previsti dagli analisti. Molto positivo il dato sugli utili, che hanno segnato un inaspettato 1,47 dollari per azione contro 1,05 dollari previsti.
DELUSIONE DAGLI ABBONAMENTI
Sotto le attese, e qui veniamo alle note dolenti, la crescita degli abbonati, sia a livello Usa che a livello globale. Negli Stati Uniti l’aumento dei clienti è stato di 517mila unità, meno rispetto agli 800mila attesi, mentre a livello globale i nuovi abbonati sono stati 6,8 milioni contro le attese di 7 milioni. Tuttavia, rispetto al trimestre precedente, negli Usa il numero degli abbonati non è sceso: una notizia che ha in parte rassicurato gli investitori, come dimostra la crescita del titolo dell’8,5% registrata dopo la diffusione dei dati nelle negoziazioni post chiusura di Wall Street.
AUMENTO DEL PREZZO
Nonostante l’arrivo tra settembre e ottobre di titoli molto attesi come la terza stagione di Stranger Things o del film El Camino, ispirato alla serie cult Breaking Bad, Netflix ha mancato per il secondo trimestre consecutivo l’aumento degli abbonati previsto. Un calo, spiegano dalla società californiana, dovuto all’aumento del prezzo dell’abbonamento che, comunque, ha portato a una crescita del 16% del profitto per singolo cliente.
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L’ASSALTO DI AMAZON…
Basterà a resistere all’assalto congiunto dei media tradizionali e di altri colossi della tecnologia che si preparano (o sono già scesi) nell’arena dello streaming online? Amazon è già scesa in campo con Amazon Prime Video, servizio di video on demand dato in omaggio ai clienti Prime – che garantisce spedizioni gratuite di merci - a meno 19,99 euro all’anno.
…E DI APPLE E DISNEY
Apple, e soprattutto il colosso Disney, stanno affilando le armi con i propri servizi di streaming a prezzi estremamente competitivi: 4,99 dollari al mese il primo (o in omaggio con l’acquisto di prodotti Apple) e 6,99 dollari al mese il secondo. Sarà la spallata decisiva per Netflix? Il rischio, come accaduto per altre società che hanno portato per prime l’innovazione in un settore, è quello di subire il sorpasso di aziende con potenzialità economiche più grandi.
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