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Ancora frecce all’arco di Fed e Bce, possibili sorprese da dazi e trimestrali

Secondo Amundi SGR le due banche centrali dispongono ancora di munizioni inutilizzate, la Fed in particolare potrebbe avviare a un vero e proprio ciclo di ribassi. E per la Bce non ci sono solo i tassi negativi

di Redazione 9 Ottobre 2019 11:43
financialounge -  Amundi BCE dazi Federal Reserve Giordano Beani

Giordano Beani, Head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi Sgr, ricorre alla metafora dei “Fiori del male”, la raccolta di poesie più conosciuta del ‘poeta maledetto’ francese Charles Baudelaire del 1857, per andare alla ricerca di spunti positivi in un quadro apparentemente a tinte fosche di economie e mercati finanziari, concentrandosi soprattutto sull’azione che ancora possono dispiegare le banche centrali. “I fiori dal male” mostra che facendo poesia su argomenti cupi e scabrosi si può estrarre la bellezza dell’arte e forse la stessa operazione può essere tentata sui mercati azionari internazionali. Mercati che di “male” ne hanno subìto e assorbito parecchio nei giorni scorsi, dagli indici PMI manifatturieri statunitensi, alla decisione del WTO sugli aiuti di stato a Airbus, fino al dato PMI dei servizi sempre negli USA, che rimane sopra la soglia di 50, ma ben sotto le previsioni. Tutte possibili indicazioni che “il male” per antonomasia in economia, vale a dire la recessione, possa materializzarsi presto.

LE BANCHE CENTRALI HANNO ANCORA MOLTE FRECCE AL LORO ARCO


Ma, ispirandosi appunto a Baudelaire, l’esperto di Amundi Sgr afferma che dal male si può estrarre la bellezza, in questo caso gli elementi che possono rivelarsi positivi al fine di scongiurare la recessione. In questa direzione vanno i dati sulla disoccupazione USA a settembre, ai minimi dalla fine degli anni Sessanta, ma soprattutto una crescita anno su anno dei salari orari che rallenta al 2,9% dal 3,2% precedente. Secondo Beani, un dato che può consentire alla Fed che si riunirà il 29 e 30 ottobre di continuare ad abbassare i tassi e avviare un ciclo di ribassi vero e proprio. In Europa si parla invece molto dell’inefficacia dei tassi negativi e della mancanza di frecce da parte della Bce, che invece, sottolinea Beani, dispone di munizioni ancora non utilizzate, dall’acquisto di obbligazioni bancarie alla revisione dei limiti attuali all’APP, il programma di acquisto di attivi governativi e corporate nella nuova era Lagarde che sta per aprirsi.

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SPERANZE DI TREGUA SUI DAZI E DI SORPRESE POSITIVE DALLE TRIMESTRALI


L’esperto di Amundi SGR trova un altro possibile fiore da cogliere dai prossimi incontri tra cinesi e americani sui dazi, chiedendosi se il forte rallentamento globale fungerà da stimolo per entrambe le parti a raggiungere almeno un accordo parziale. Infine, ci sono fiori da estrarre anche dall’analisi delle valutazioni dei mercati azionari, perché la forte discesa dei rendimenti obbligazionari, insieme alla recente correzione, hanno di nuovo fatto aumentare il “premio per il rischio”, vale a dire l’attrattiva relativa delle azioni rispetto alle obbligazioni. E qualora la tanto temuta stagione delle trimestrali si rivelasse meno peggio del previsto, potrebbe ridare linfa ai mercati. La conclusione di Beani è che la situazione delle economie globali, soprattutto per il manifatturiero, è oggettivamente difficile, ma azioni delle Banche Centrali, speranze su una tregua nella guerra dei dazi e valutazioni non eccessive dei mercati, inducono a cogliere “i fiori” dal “male” attuale.
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