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Axel Botte

Federal Reserve, il taglio - da 25 punti base - è ormai alle porte

Dopo le parole di Draghi, che hanno aperto a nuove politiche di stimolo monetario dell’Eurozona, questa settimana i riflettori sono puntati sulla Federal Reserve, che potrebbe decidere un primo taglio di un quarto di punto per i tassi sui Fed Funds

di Chiara Merico 31 Luglio 2019 08:00

Archiviate le parole del numero uno della Bce Mario Draghi sulle nuove misure di stimolo monetario per l'area euro, l’evento principale di questa settimana è senza dubbio la riunione del Fomc – Federal Open Market Committee della Federal Reserve, che domani probabilmente deciderà “un primo taglio del tasso dei Fed Funds”, spiega Axel Botte, strategist di Ostrum Asset Management (Natixis Investment Managers).

POLITICA MONETARIA ACCOMODANTE


La svolta dovish della banca centrale statunitense, sottolinea Botte, “deve essere inquadrata nel contesto di una politica monetaria accomodante globale”. Infatti, negli Usa il taglio dei tassi non è giustificato dal livello di crescita (+2,3% su base annua nel primo trimestre dell’anno), dal tasso di disoccupazione (3,7%) o dal transitorio calo del livello di inflazione al di sotto della soglia del 2%

VEROSIMILE UN TAGLIO DI 25 PUNTI BASE


L’intenzione della Fed, secondo l’esperto, è probabilmente quella di “evitare che il dollaro diventi la variabile di aggiustamento del ciclo economico mondiale, in un momento in cui il protezionismo di Trump ha di fatto già innalzato il valore del biglietto verde”. Sull’entità del taglio, per Botte “una diminuzione del tasso di 50 punti base non può ottenere la maggioranza all'interno del Fomc, ma un taglio deciso del tasso di interesse sulle riserve in eccesso (ad esempio da -35 punti base al 2%) per integrare una riduzione di 25 punti base nel target range dei Fed Funds è una possibilità verosimile”.

Nuovo QE e taglio dei tassi, Draghi indica la strada


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CONTRASTARE LE PREOCCUPAZIONI PER L’ECONOMIA GLOBALE


Sulla stessa linea Frank Borchers, senior portfolio manager di Ethenea, secondo cui “in più occasioni il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito di considerare la riduzione dei tassi di interesse come una misura adeguata a contrastare le preoccupazioni per l’indebolimento dell’economia mondiale, le tensioni commerciali e la bassa inflazione”. Anche se “il settore dei servizi e quello dei consumi privati continuino a sostenere la crescita economica Usa, il conflitto commerciale con la Cina mantiene elevato il livello di incertezza, soprattutto nel manifatturiero, e le ripercussioni alimentano i timori di un rallentamento economico sia in America sia a livello globale”.

POSSIBILI ULTERIORI RIDUZIONI


Sull’entità del taglio, Borchers spiega: “I commenti di diversi rappresentanti della Fed e i recenti dati positivi sull’economia Usa hanno progressivamente indebolito l’ipotesi di un taglio dei tassi di 50 punti base e inducono anche noi a prevedere che mercoledì prossimo sarà annunciato un taglio di 25 punti. Questo comporterebbe una riduzione della forchetta dei tassi Fed al 2-2,25 %. E se dovessero venir meno gli elementi di incertezza di cui abbiamo parlato, potremmo attenderci ulteriori riduzioni”.
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