Contatti

Amazon

Criptovalute? I Faang preferiscono le stablecoin, ecco perché

Dopo Facebook anche Amazon e Google potrebbero approdare nel mondo delle valute virtuali attraverso la creazione di una propria stablecoin

di Antonio Cardarelli 16 Luglio 2019 08:15

Libra, la criptovaluta presentata da Facebook, potrebbe essere solo il primo mattoncino della rivoluzione che le grandi compagnie tecnologiche porteranno sui mercati finanziari. Dopo Facebook, infatti, anche le altre società che fanno parte del “club” dei Faang (Amazon, Apple, Netflix e Google) potrebbero compiere un passo simile a quello di Zuckerberg. Gli indizi c’erano già, e la possibile prova è arrivata dai gemelli Winklevoss – che hanno portato Zuckerberg in tribunale rivendicando la paternità di Facebook – in un’intervista alla CNBC.

CRIPTOVALUTE VS STABLECOIN


Ma prima di arrivare alle dichiarazione degli atletici gemelli americani, è forse giusto porsi una domanda: le ipotetiche monete virtuali targate Faang saranno, in effetti delle criptovalute? Amazon & co. lanceranno i propri bitcoin? Le cose non stanno proprio così, e si capisce già dal progetto Libra. La valuta virtuale di Facebook, infatti, è una stablecoin, cosa ben diversa dalle classiche criptovalute.

VALUTAZIONE STABILE


La differenza principale è che la stablecoin è legata a una moneta a corso legale: un modo per limitare la volatilità – problema principale del bitcoin e delle altre criptovalute – e garantire una valutazione stabile. Questo perché l’obiettivo di Facebook e degli altri Faang non è quello di creare una moneta alternativa al dollaro o all’euro, ma sostanzialmente mettere a disposizione dei propri utenti una piattaforma fintech per effettuare pagamenti e inviare denaro in modo sicuro.

LA SCELTA DI FACEBOOK CON LIBRA


Una scelta, nel caso di Facebook, che ha a che fare con la necessità di diversificare gli introiti e i profitti prima possibile, visto che al momento la quasi totalità degli incassi dell’azienda proviene dalla pubblicità. Inoltre, la volontà di non destabilizzare il sistema finanziario traspare anche dal coinvolgimento del progetto Libra di aziende ben integrate nei circuiti “tradizionali” come MasterCard, Visa o PayPal.

Azioni, bond, oro e bitcoin: i pericoli di questo rally sincronizzato


Azioni, bond, oro e bitcoin: i pericoli di questo rally sincronizzato





PERSONE SENZA CONTO BANCARIO


La vera forza di Facebook – che annovera nel suo ecosistema anche WhatsApp e Instagram - è rappresentata dai 2 miliardi e 380 milioni di utenti attivi nel mondo. Inoltre, una parte di questi potrebbe coincidere con il miliardo e 700 milioni di persone che in tutto il pianeta non hanno accesso a un conto bancario e che potrebbero sfruttare le opportunità di Libra. Infatti come ha dichiarato al Forum dell’economia digitale di Facebook e Giovani Imprenditori Confindustria Bertrand Perez, direttore generale e direttore operativo di Libra, l'obiettivo della stablecoin di Facebook consiste nell'incrementare i servizi e colmare le lacune delle banche, soprattutto per le tante persone nel mondo che non sono bancarizzate. Secondo gli addetti ai lavori, le rimesse di denaro all’estero sono uno dei principali target nel mirino. Si stima che movimentino ogni anno qualcosa come 700 miliardi di dollari su cui gravano commissioni per i trasferimenti che la Banca mondiale ha stimato in una percentuale intorno al 7%. Offrire un servizio a costi inferiori permetterebbe di aggredire questo ricco mercato che governa circa 50 miliardi di dollari di commissioni all’anno, prelevati dalle tasche di chi è tra i meno abbienti del pianeta.

Trump e Powell, fuoco incrociato su Libra. Il bitcoin sbanda ma resiste


Trump e Powell, fuoco incrociato su Libra. Il bitcoin sbanda ma resiste





GOOGLE E AMAZON


Dal punto di vista di Amazon e Google, invece, il lancio di una moneta virtuale di tipo stablecoin potrebbe permettere di allargare ulteriormente la base utenti rendendo più facile il pagamento dei tanti servizi offerti (principalmente cloud per aziende) o delle merci in vendita. Non a caso entrambe hanno già fatto qualche piccolo passo in questa direzione. Amazon con l’utilizzo di Refereum, una valuta virtuale utilizzata nel gaming online e Google con il tentativo, andato a vuoto, di ingaggiare il creatore della criptovaluta Ethereum.

I GEMELLI WINKLEVOSS


E nel settore delle stablecoin sono approdati anche i Winklevoss. I gemelli, dopo aver accumulato una fortuna investendo in bitcoin una parte dei 65 milioni di risarcimento ottenuti da Facebook, hanno creato Stablecoin Gemini Dollar con l’obiettivo di mettere a disposizione una piattaforma di compravendita per cripto a prezzi stabili. «Il bitcoin è l'oro 2.0 e così fino a quando non avrà una capitalizzazione di 7 trilioni di dollari, che è la dimensione dell'oro, è un bene sottovalutato» hanno sentenziato i gemelli Winklevoss. Ma per facilitarne l’utilizzo il ruolo delle stablecoin diventa sempre più strategico.
Share:
Trending