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Grecia, la bocciatura di populismo e austerity fa bene allo spread

Il voto che ha portato al governo della Grecia il centrodestra sembra segnare una svolta e forse la chiusura finale della crisi iniziata proprio con il debito greco del 2010. La staffetta Draghi-Lagarde aiuta gli spread

di Redazione 8 Luglio 2019 10:13

Forse le elezioni in Grecia appena concluse sono più importanti di quelle europee di un mese e mezzo fa. Potrebbero segnare una specie di ritorno alla ‘normalità’ proprio dove tutto era cominciato, con i primi segnali della crisi del debito sovrano in Europa emersi ad Atene a fine del 2010. Lo scorso agosto la Grecia è ufficialmente uscita dai programmi di salvataggio, da maggio a oggi lo spread del decennale ellenico con il bund è precipitato da oltre 360 punti a 250, praticamente ‘in vista’ di quello italiano anch’esso in caduta, e l’esperimento del populismo che sfida l’Europa, iniziato proprio con Tsipras, sembra esaurito. Almeno in terra greca dove torna al governo un partito tradizionale, la Nuova Democrazia di Kyriakos Mitsotakis. Il programma del partito di centrodestra che sale al potere è fatto di privatizzazioni per finanziare la riduzione delle tasse. La Grecia è riuscita a uscire dall’emergenza anche grazie al FMI, guidato da Christine Lagarde che si prepara a prendere il timone della Bce.


IL FONDO A GUIDA LAGARDE AVEVA AMMESSO CHE L’AUSTERITY ERA UN ERRORE


Il Fondo ha aiutato la Grecia ammettendo pubblicamente che l'austerity era stata controproducente, uccidendo la crescita e strangolando il Paese. E anche negli ultimi round negoziali per l'erogazione degli aiuti, Lagarde è stata una delle voci più convinte a favore di un alleggerimento delle misure chieste ad Atene, perché così economia e conti pubblici di Atene possono tornare a un equilibrio sostenibile. Insomma, il ritorno alla ‘nornalità’ della Grecia sembra dire due cose. La prima è che il populismo anti-europeo non è una strada percorribile per far ripartire la crescita, e che l’euro continua a restare un porto sicuro per le economie dei paesi che ne fanno parte. La seconda, non meno importante, è che neanche l’austerity senza se e senza ma è una risposta, anzi è una strada altrettanto pericolosa perché alla fine spinge nella stessa direzione del populismo.

Euro blindato con Lagarde, Germania al test di guida della Ue


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IL MERCATO HA CAPITO E VOTA FACENDO SCENDERE GLI SPREAD


Alla fine i due opposti si toccano e si annullano. Il mercato sembra capirlo e vota a modo suo, con lo spread. Dopo il risultato elettorale greco quello del decennale di Atene si è portato sotto i 250 punti, mentre quello italiano, ‘in simpatia’, torna ad avvicinarsi ai 200 punti. Se si pensa che nell’estate del 2015, quando l’espulsione della Grecia dall’euro sembrava un’ipotesi realizzabile, lo spread ellenico sfiorava i 1.400 punti, molta strada è stata decisamente fatta. E con la staffetta Draghi-Lagarde, altra probabilmente se ne farà.
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