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Padoan: “Draghi al Fondo Monetario o alla Fed? Quella di Trump è solo una boutade”

Trump vorrebbe l’attuale presidente della Bce a capo della Fondo Monetario o della Federal Reserve, ma secondo Padoan sbaglia a pensare che Draghi sarebbe più malleabile di Powell e per Carlo Cottarelli Trump utilizza il nome di Draghi per chiedere solo una politica più espansiva negli Usa

di Giancarlo Salemi 27 Giugno 2019 15:00

Tutti lo tirano per la giacchetta. Il presidente uscente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, dopo l’endorsement del presidente americano, Donald Trump che ha dichiarato di volerlo al posto di Jerome Powell alla Federal Reserve è finito nel tritacarne dei retroscena politici economici dei quotidiani finanziari e c’è chi leggerebbe nelle parole dell’inquilino alla Casa Bianca perfino la designazione di Draghi al vertice del Fondo Monetario Internazionale.

TRUMP VUOL SILURARE POWELL ED ELOGIA DRAGHI PER LA SUA POLITICA ESPANSIVA


In un'intervista a Fox Business, Trump ha puntato il dito contro Powell, rivendicando il suo “diritto di licenziare” il capo della banca centrale americana e, allo stesso tempo ha steso tappeti rossi per Draghi che in autunno lascerà la guida dell'Eurotower. Un apprezzamento inatteso considerando che appena una settimana fa lo stesso presidente americano aveva accusato il presidente della Bce di svalutare l'euro sul dollaro con l'annuncio di un nuovo taglio dei tassi. Insomma una politica troppo accomodante, tutta l’inverso di quella invece che ha attuato il numero uno della Federal Reserve dopo i 4 aumenti dei tassi (tutti solo dello 0,25%) decisi nel 2018. Così Powell è stato messo brutalmente da Trump sul banco degli imputati.

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PADOAN: “IRRITANTE CHE VENGA STRUMENTALIZZATO IL NOME DI DRAGHI”


Ma è qualcosa di realmente fattibile? O le parole di Trump sono più una boutade? “Mi sembra che si confermi l’atteggiamento che ha Trump quando parla di personaggi importanti del sistema globale” spiega a FinanciaLounge.com l’ex Ministro dell’Economia e oggi parlamentare del Partito Democratico, Pier Carlo Padoan “un giorno dice una cosa, il giorno dopo il suo contrario, così ha fatto pure con Draghi. Non gli darei più peso di questo, il fatto che addirittura lo vorrebbe alla Federal Reserve è chiaramente una boutade a meno che lui non abbia il pensiero che Draghi sarebbe per lui più malleabile dell’attuale presidente della Federal Reserve. Ma mi sembra un calcolo mal riposto e da italiano è anche un po’ irritante che il nome di Draghi venga strumentalizzato”. E se dietro le parole di Trump ci fosse l’idea di avere Draghi come nuovo direttore generale del Fondo Monetario Internazionale? “Non è in questo modo che si nominano i capi delle grandi istituzioni internazionali” taglia corto Padoan.

COTTARELLI: “TRUMP VUOLE SEMPICEMENTE UNA POLITICA PIU’ ESPANSIVA”


“Trump vuole una politica più espansiva negli Stati Uniti e non la vorrebbe in Europa” spiega a FinanciaLounge.com Carlo Cottarelli, economista, già commissario alla spending review e in passato direttore del Dipartimento Affari Fiscali del FMI. “Per questo ha utilizzato il nome di Draghi, perché vorrebbe un dollaro meno forte, ma ovviamente vedere Draghi al posto di Powell mi sembra più una battuta per pressare la Fed sul taglio dei tassi. Attenzione però che non è detto che Draghi, nella situazione in cui fosse a capo della Federal Reserve, farebbe una politica espansiva. Il punto fondamentale è che l’Europa in questo momento cresce meno degli Usa e un banchiere centrale ragionevole in Europa farebbe una politica più espansiva, negli Stati Uniti una più restrittiva”. “Non è che uno è espansivo in modo genetico – conclude Cottarelli – un bravo banchiere centrale aggiusta le politiche in base alle circostanze”.

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LA CLAMOROSA STAFFETTA: LAGARDE ALLA BCE E DRAGHI AL FMI


Eppure l’idea che l’endorsement di Trump a Draghi nascondesse magari il fine di vederlo presiedere il Fondo Monetario Internazionale non è poi così peregrina. Qualche giorno fa, ad esempio, c’è stato un elogio esplicito dall’ex capo economista dell' FMI Olivier Blanchard che ha detto come “Mario Draghi verrà collocato nello stesso Pantheon dei padri fondatori d'Europa. Non per averla creata, ma per averla salvata, che è altrettanto importante". In fondo la corsa alla successione di Christine Lagarde è già cominciata e non molto tempo fa era stato il Financial Times addirittura a scrivere di una clamorosa staffetta, proprio fra Draghi e Lagarde. C’è infatti una sorta di “regola non scritta” secondo cui l'incarico di Washington va a un europeo di alto rango (ministro o banchiere centrale) con il placet vincolante degli Usa, e quindi se Trump ci credesse davvero magari Supermario potrebbe essere il candidato ideale a guidare il Fondo Monetario Internazionale.
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