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Argentina, il panico politico che pesa sui mercati

Macri non sembra trovare la chiave per contenere la spirale inflazionistica, ma secondo Larose (Vontobel AM) il profilo rischio/rendimento delle sottoclassi di asset rimane interessante

di Redazione 6 Maggio 2019 12:37

L’inflazione in crescita e la svalutazione del peso rispetto al dollaro hanno riportato la situazione argentina sotto i riflettori. I mercati sono tornati a chiedersi se il governo guidato da Macri riuscirà a far tornare la situazione sotto controllo e, soprattutto, se onorerà i debiti e gli impegni presi con il Fondo monetario internazionale e in ultima battuta con gli investitori.

LA LEZIONE DEL PASSATO


Thierry Larose, Portfolio manager di Vontobel Asset Management, invita a guardare a quanto accaduto in passato in Argentina per spiegare la situazione odierna. Innanzitutto, spiega Larose, il profilo rischio/rendimento dell’Argentina “rimane interessante nelle varie sottoclassi di asset” per gli investitori nei mercati emergenti che hanno la capacità di valutare e monitorare gli sviluppi locali.

PRESTO PER TIRARE LE SOMME


“I mercati sono entrati in zona panico perché la storia dell’Argentina è piena di situazioni cattive – afferma Larose – che tendono a rivelarsi anche peggiori di come abbiano iniziato”. Ma, specifica l’esperto di Vontobel AM, è ancora presto per tirare le somme perché “la reazione del mercato è dovuta principalmente alla dissonanza cognitiva di persone che non avrebbero dovuto investire in Argentina”.

SPIRALE INFLAZIONISTICA ARGENTINA


Al momento, però, il presidente Macri sembra non aver trovato la chiave per uscire dalla spirale inflazionistica che rischia di fargli perdere le elezioni di ottobre contro Cristina Fernandez de Kirchener. E sul fronte degli impegni presi con l’Fmi, la svalutazione del peso rispetto al dollaro non fa che aggravare un rapporto deficit/Pil già pesante.

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KIRCHENER IN VANTAGGIO


In questa fase i sondaggi danno Kirchener in vantaggio su Macri, ma non è escluso un controsorpasso prima del voto grazie, ad esempio, ad un riavvicinamento tattico tra il partito del presidente in carica e i peronisti moderati. Inoltre, fa notare, Larose, non è detto che una volta rieletta Cristina Kirchener non voglia onorare i debiti esteri, la grande paura che fa tremare le vene degli investitori.

DISCIPLINA FISCALE E MONETARIA


Forse un’ancora di salvezza, sottolinea l’esperto di Vontobel AM, è rappresentata dalla disciplina fiscale e da quella monetaria: “Fino alla fine del 2020, il governo dovrebbe essere in grado di vivere delle risorse fornite dal FMI e di disporre di riserve in dollari USA sufficienti per far fronte ai propri obblighi finanziari in modo da non dover attingere ai mercati per ottenere del capitale aggiuntivo”.
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