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Investimenti a lungo termine, perché scegliere le azioni dei campioni globali

Tra i titoli su cui puntare per investimenti azionari a lungo termine figurano i campioni globali Alphabet–Google, Nike, l’Oreal, Moody’s, Mastercard, Charles Schwab e CBRE Group

di Redazione 26 Aprile 2019 07:00

Le azioni delle società campioni globali potrebbero essere la soluzione migliore per investire a lungo termine. Si tratta di titoli delle aziende in grado di mantenere la crescita delle vendite e il potere di determinazione dei prezzi per molti anni, risultando in grado di difendere l’investitore anche dall’erosione del potere d’acquisto. A questo proposito è interessante quanto dichiarato a MarketWatch da Brian Yacktman, che gestisce il YCG Enhanced Fund, istituito nel dicembre 2012, che vanta un rating a cinque stelle di Morningstar.

DUE MILIARDI DI ESEMPLARI NEL MONDO


"Quasi tutte le aziende risultano deflazionistiche nel tempo perché la concorrenza e l'innovazione fanno scendere i prezzi in termini reali" ha affermato il manager. Per comprendere a cosa si riferisce basti pensare alle capacità degli smartphone. Se avessimo acquistato al loro esordio sul mercato dispositivi innovativi come per esempio quelli che offrivano servizi come il GPS, la videoconferenza e la fotografia digitale ad alta risoluzione, il costo totale nel corso degli anni sarebbe stato altissimo. Oggi, invece, sono abbastanza economici al punto che è frequente possederne anche più di uno a testa e sono diffusi in circa 2 miliardi di esemplari nel mondo.

IL MODELLO DI BUSINESS DI GOOGLE


La verità è che, come sostiene Brian Yacktman, sono poche le industrie che riescono a preservare le loro vendite come percentuale del prodotto interno lordo (PIL) nel tempo ed a candidarsi ad esprimere campioni globali. Un'industria che non ha subito un calo delle vendite rispetto al PIL globale, è la pubblicità. La necessità di vendere non può essere eliminata dalla tecnologia. Cambiano i mezzi ma è indubbio che un campione globale come Google sia uno dei leader mondiali proprio in virtù del fatto che ha saputo sfruttare il proprio modello di business per la pubblicità: non a caso Alphabet – Google è una delle principali posizioni in portafoglio al YCG Enhanced Fund

IL VANTAGGIO COMPETITIVO DI COLGATE PALMOLIVE


Un altro esempio di azienda che difende la propria posizione di mercato nel tempo è Colgate-Palmolive, con un market share dominante per il dentifricio in molti paesi: la gente si fida del suo prodotto e non ha tempo da perdere per cercare di trovare un marchio concorrente leggermente meno costoso che potrebbe piacere.

IL BRAND DI NIKE


Anche Nike può ascriversi al ristretto club dei campioni globali. In questo caso i clienti sono disposti a pagare un premio per identificarsi con i propri eroi. Infatti grazie alla attenta selezione dei testimonial sportivi ingaggiati dal colosso dell’abbigliamento USA che indossano i suoi prodotti e che pubblicizzano il marchio, ogni persona si sente protagonista: una sensazione per la quale accettano di pagare l’alto costo dei prodotti con la griffe Nike.

L’OREAL E LE GRIFFE DEL LUSSO


Restando nella sfera dei gusti dei consumatori quello della cura della persona è un altro bacino di campioni globali. "La cura personale è una delle poche industrie che ha incrementato la sua quota nel PIL globale, passando dal 2,3% al 2,4% negli ultimi 20 anni" ha specificato Brian Yacktman. E, tra i titoli segnalati dal manager, ci sono alcune griffe del lusso (LVMH, Hermes International, Kering e Richemont) ma, soprattutto, il campione globale della cura della persona: l’Oreal. "Il fenomeno dell'aumento della ricchezza discrezionale alimenta la spesa per la bellezza. L'Oreal può aumentare i prezzi senza rischio di perdere quote di mercato perché per i consumatori è considerato un marchio a valore aggiunto: i clienti non cercano un marchio meno noto e fidato spendendo tempo e denaro per trovare un sostituto” sostiene il gestore.

LA LEADERSHIP DI MOODY’S E MASTERCARD


Secondo il quale è possibile individuare campioni globali anche applicando filtri informativi, come per esempio quelli di una società il cui servizio è noto, affidabile, difficile o costoso da sostituire. E’ il caso di Moody's con i suoi decenni di esperienza come agenzia di rating nel mercato obbligazionario. Gli emittenti devono pagare l'azienda per analizzare e valutare i loro bond: potrebbero rivolgersi ad altre agenzie meno famose ma finirebbero per pagare tassi di interesse più alti. Allo stesso modo gli investitori istituzionali fanno affidamento sui rating di Moody’s perché altrimenti sarebbero costretti a cambiare la propria metodologia di gestione del rischio con costi esorbitanti. Un altro esempio di filtro informativo è quello che si applica a Mastercard: in questo caso Brian Yacktman ammette che preferirebbe avere in portafoglio per metà titoli Mastercard e per l’altra titoli Visa ma quando ha iniziato ad investire in questa tipologia di campioni globali, il titolo Visa era piuttosto caro in base ai multipli di Borsa.

Idee di investimento – Azioni – 23 aprile 2019


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IL POSIZIONAMENTO DI CHARLES SCHWAB E CBRE GROUP


Il gestore infine cita altri due ‘campioni globali’: Charles Schwab e CBRE Group. Il primo è una piattaforma unica nella quale i singoli investitori possono negoziare titoli con commissioni molto basse e gestire facilmente i loro investimenti, con accesso a migliaia di fondi comuni di investimento ed Etf: un modello di business unico con margini inossidabili nel tempo. L’altro campione globale, CBRE Group, è, secondo il manager, “il più grande marchio riconosciuto a livello internazionale per l'intermediazione immobiliare commerciale e i servizi di investimento real estate”.
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