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La sfida cinese: incrementare i consumi mentre la popolazione invecchia

Mentre per Dumont (Candriam) lo spazio di manovra per incentivare la domanda interna si sta gradualmente riducendo per Botham (Schroders) la crescita della Cina non frenerà per l’invecchiamento della popolazione

28 Marzo 2019 17:02

La crescita della Cina è di fondamentale importanza per l’economia globale. Si stima infatti che circa il 30% della crescita mondiale dipenda dalla generazione di nuova ricchezza di Pechino. Per questo, ogni dato sull’economia del colosso asiatico, viene esaminato in controluce dagli analisti ed economisti per cercare di capire se il rallentamento in atto in Europa e in altre zone geografiche del pianeta sia destinato a sfociare in una recessione.


LA NUOVA STRATEGIA SUL CREDITO


Tra le iniziative messe in campo dalle Autorità di Pechino per sostenere lo sviluppo del paese, va segnalato il cambio di approccio nelle condizioni creditizie. Nel 2017 la strada sperimentata era stata quella di assumere un atteggiamento più rigoroso con l’obiettivo di frenare il pericoloso sviluppo del sistema bancario ombra. Dall’anno scorso, invece, le Autorità hanno preferito abbandonare questo approccio ritornando ad un regime più accomodante. “La nuova strategia intende stanziare graduali incrementi di spesa nelle infrastrutture, una facilitazione del credito alle piccole imprese e a quelle attive nei settori ritenuti prioritari nell'Agenda 2025” specifica Christophe Dumont, Economist di Candriam.


INCENTIVI ALLE SPESE PER CONSUMI


In parallelo, le Autorità di Pechino intendono incentivare la spesa dei consumi che, attualmente, è alimentata soprattutto dal reddito delle famiglie rurali e dalle iniziative nell’ambito dell'offerta di servizi proiettati a invogliare i consumi delle famiglie urbane.
“Tuttavia, sebbene le misure attuate dalle autorità di Pechino siano indirizzate ad un obiettivo di crescita della Cina tra il 6% e il 6,5%, il loro margine di manovra per sostenere la domanda interna si sta riducendo” puntualizza Christophe Dumont.


INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE


In attesa di conoscere se la tesi dell’economista di Candriam troverà un riscontro nei prossimi dati economici, sulla crescita della Cina si proietta un’altra ombra minacciosa: l’invecchiamento della popolazione. I numeri parlano chiaro: in base alle ultime proiezioni dell’US Census Bureau. il picco della popolazione in età da lavoro del colosso asiatico è già stato oltrepassato e questo determina una continua contrazione in futuro dei lavoratori, sia in termini assoluti che in proporzione alla popolazione complessiva, anch’essa vista in calo a partire dal 2027.


LE RIFORME DEL MERCATO DEL LAVORO


“Da un nostro recente studio emerge che Pechino è stata in grado di crescere ad un passo sostenuto indipendentemente dall’evoluzione delle dimensioni della sua forza lavoro, e potrà continuare a farlo” fa sapere Craig Botham, Emerging Markets Economist di Schroders. Secondo il quale c’è ancora tempo prima che l’invecchiamento della popolazione possa costituire un ostacolo di rilievo per la crescita della Cina. Un freno che, sempre secondo Craig Botham, può essere peraltro contrastato da riforme del mercato del lavoro che si pongano la priorità di accelerare il tasso di partecipazione delle fasce più anziane.


IL FATTORE CRITICO DELLA PRODUTTIVITA’


“Un fattore che, al contrario, rappresenta il vero elemento decisivo per l’andamento della crescita della Cina rispetto alle dimensioni della forza lavoro è la produttività” sottolinea Craig Botham. A questo proposito l’economista di Schroders ammette che alcune riforme siano già ben avviate in questa direzione mentre altre risultino ancora da verificare. Made in China 2025, il piano industriale con cui Pechino intende diventare autosufficiente nella tecnologia avanzata, punta esplicitamente ad incrementare il valore nella produzione, facendo leva sulla produttività sia del capitale che del lavoro in modo significativo.


IL GIUSTO MIX DI MISURE ECONOMICHE E POLITICHE


Al contrario, misure come quella relativa alle riforme fondiarie presentano aspetti politici più problematici alla luce della fondamentale incompatibilità tra l’ideologia del Partito Comunista e il concetto di proprietà privata dei terreni agricoli. “La sfida è quindi trovare la giusta combinazione di misure economiche e politiche tali da depotenziare gli impatti negativi sulla crescita della Cina derivanti dal declino demografico del paese” conclude Craig Botham.
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