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correzione di borsa

La correzione di Wall Street non è stata causata dai rendimenti dei Treasury 

Da ottobre, quando è partita la correzione di Wall Street, i rendimenti dei Treasury USA decennali sono scesi ad un minimo del 2,7%. I mercati guardano soprattutto alle prossime mosse della Fed

14 Febbraio 2019 10:56

Sono in molti ad aver indicato nell’aumento dei rendimenti dei titoli di stato USA (Treasury), in particolare quelli a lungo termine, la principale causa della correzione di Wall Street del quarto trimestre 2018. Ma quanto accaduto da inizio anno sembra raccontare un’altra storia, che possiamo ripercorrere insieme. Dal suo annuncio subito dopo lo scoppio della grande crisi, l’uso del bilancio della Fed per contrastare gli effetti sull’economia reale è stato visto come uno strumento politico controverso, con diversi osservatori che temevano potesse favorire distorsioni nel mondo finanziario.

IL QUANTITATIVE TIGHTENING (QT)


Tuttavia, l'entità della crisi finanziaria ha sgomberato qualsiasi perplessità ed ha spalancato la strada all’introduzione di tale misura non convenzionale, che ha visto il portafoglio dei titoli in mano alla Fed aumentare da meno di mille miliardi di dollari nel 2007 fino a 4.500 mila miliardi di dollari nel 2014. Dal 2015, la banca centrale ha iniziato la normalizzazione della politica monetaria, riducendo gradualmente il reinvestimento dei proventi dai titoli in scadenza, un processo descritto come restrizione quantitativa o QT (Quantitative Tightening). Gli analisti affermano che l'allentamento quantitativo (QE, Quantitative Easing), cioè il processo di acquisto sul mercato di titoli da parte della Fed, abbia gonfiato i prezzi delle azioni e delle obbligazioni societarie abbassando i rendimenti a lungo termine per i governativi degli Stati Uniti, e spingendo gli investitori alla ricerca di rendimenti più generosi verso attività relativamente più rischiose, comprese le azioni.

LE PREMESSE PER UNA CORREZIONE DI WALL STREET


Pertanto, è ovvio che una restrizione quantitativa sia in grado di danneggiare le attività di rischio portando i rendimenti obbligazionari a livelli più allettanti, allontanando gli investitori dalle azioni e richiamandoli ai titoli di stato (Treasury) e ai titoli garantiti da ipoteca. In pratica, con il QT si creerebbero le premesse per una correzione di Wall Street. Tuttavia, c'è un vivace dibattito su come il Quantitative Tightening sia in grado di trasmettersi sui rendimenti obbligazionari. Un bilancio della Fed in contrazione aumenta effettivamente l'offerta di titoli del debito statunitense sul mercato obbligazionario con i prezzi che tendono a scendere (per effetto della maggiore offerta) e i rendimenti, che si muovono in direzione opposta ai prezzi, che invece tendono a salire. E, se i rendimenti dei governativi salgono, esercitano un maggiore appeal nei confronto degli investitori inducendo parecchi di loro a spostarsi dall’azionario ai Treasury.

Wall Street, alla ricerca del giusto punto di ingresso


Wall Street, alla ricerca del giusto punto di ingresso






RENDIMENTO DEL TREASURY DECENNALE IN CALO


Peccato che quando Wall Street ha iniziato la sua correzione in ottobre, il tasso del decennale USA era al 3,2% mentre a inizio gennaio era scivolato al 2,7%. I mercati finanziari hanno effettuato una inversione ad ‘U’ registrando un recupero importante degli indici dai minimi soltanto dopo che il presidente della Federal Reserve, Powell, nella prima settimana di gennaio, ha dichiarato di essere disposto ad una normalizzazione monetaria più flessibile, in pratica congelando futuri aumenti dei tassi USA almeno per i primi 3-6 mesi del 2019, e aprendo ad un possibile arresto del processo di riduzione del bilancio federale.

LE ASPETTATIVE SULLE MOSSE DELLA FED


Pertanto, non sembra tanto essere la stretta monetaria decisa dalla Fed con il conseguente rialzo dei rendimenti del mercato obbligazionario USA ad aver alimentato la correzione di Wall Street nel quarto trimestre 2018, quanto piuttosto le aspettative circa le mosse future della banca centrale. Sapere che l’ala protettrice della Federal Reserve è dispiegata per soccorrere i mercati da possibili futuri shock genera molta sicurezza tra gli investitori. E finché tale nuovo regime sarà in vigore è probabile che prevalga su qualsiasi altro fattore.
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