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fusioni e acquisizioni

M&A sostenuto nel 2019 con focus sul tech europeo

Klecha & Co. prevede fusioni e acquisizioni sostenute anche se in lieve rallentamento sul 2018 con la tecnologia che attira maggior interesse soprattutto in Europa, anche grazie ai capitali del Private Equity.

26 Gennaio 2019 07:00
financialounge -  fusioni e acquisizioni Klecha & co private equity settore tecnologico

Le incertezze macro globali, le tensioni geopolitiche e il conseguente aumento della volatilità mettono qualche pressione sul mercato delle fusioni e acquisizioni, ma il 2019 dovrebbe proseguire il trend di crescita del 2018 sia in termini di numeri che di valore dei deal. In questo quadro il settore tecnologico europeo appare il meglio posizionato per operazioni di M&A nei prossimi 3 anni, con le aziende non tecnologiche che tenderanno sempre più a integrarsi con aziende high tech per digitalizzarsi e accelerare la crescita, un fenomeno che interesserà soprattutto le attività orientate ai beni di consumo. L’M&A è molto cresciuto negli ultimi anni fino a diventare la principale strategia di molte imprese per crescere ed espandersi in nuove aree geografiche, acquisire nuove tecnologie e allargare la base clienti. L’abbondanza di capitale di Private Equity dovrebbe aiutare a mantenere volumi elevati di M&A. Sono le conclusioni cui giunge un approfondito report di Klecha & Co, l’investment bank specializzata in Tecnologia e in particolare focalizzata su Software, Servizi IT, Hardware e IoT.

INVESTITORI ATTRATTI DALLA CRESCITA DIROMPENTE


Klecha parte dalla considerazione che anche nel 2019 le dinamiche economiche saranno condizionate dagli eventi politici e dalla volatilità di mercato, ma questo non impedirà alla tecnologia di continuare a giocare un ruolo fondamentale per la crescita. Il buon andamento del settore M&A dovrebbe proseguire nel 2019 anche se appena rallentato con la tecnologia ‘dirompente’ sempre al centro dell’attenzione degli investitori, dal cognitive computing alla applicazioni basate su cloud, ai trattamenti medici sempre più avanzati e resi possibili dalla analisi dei dati, fino all’Intelligenza Artificiale, IoT, il Machine Learning e la Robotica. Una politica monetaria destinata a rimanere molto accomodante nelle economie sviluppate farà da contorno insieme a una fase di espansione iniziata nel 2016 che proseguirà anche nel 2019-20 pur se a una velocità più moderata. In questo contesto le imprese tecnologiche sembrano entrate in una fase di maturità, con utili e rendimenti superiori rispetto al passato caratterizzato negli ultimi 20 anni da una crescita più speculativa.

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ATTENZIONE SPECIALE PER IL SOFTWARE


La casa d’investimento avverte che non tutte le tecnologie sono uguali: i semiconduttori hanno sperimentato pressioni sui prezzi, il software continua a beneficiare della spinta alla trasformazione digitale, l’e-commerce gode sempre più del favore dei consumatori. La spesa globale in IT è attesa raggiungere i 3.820 mld di dollari nel 2019, con un aumento del 3,2% dai 3.700 mld del 2018, con i servizi nel ruolo di driver. In questo quadro le aziende high-tech a più larga capitalizzazione come SAP, ASML, IBM, Microsoft, Dassault, Infineon, Atos, Capgemini, continueranno a beneficiare dei mega trend della robotizzazione, di IoT e della Intelligenza Artificiale. Un posto particolare spetta al software dedicato alle imprese, il cosiddetto ‘Software as a Service’  e in particolare il ‘Cloud SW’, cresciuto di oltre il 22% nel 2018, senza dimenticare i prodotti come come l’ERP e il CRM e il software dedicato a sicurezza e privacy.

POLITICA MONETARIA DIVENTATA PIU’ FAVOREVOLE


Uno dei rischi segnalati dal report di Klecha è costituito dalla possibilità di una politica monetaria meno accomodante, che avrebbe l’effetto di comprimere le valutazioni relative alle operazioni di M&A, che negli ultimi 5 anni hanno indubbiamente beneficiato dei tassi di interesse storicamente bassissimi. Ad attenuare questi timori è intervenuta la Fed che a fine 2018 ha indicato che sarà guidata da prudenza e pazienza nelle sue decisioni di politica monetaria dell’anno in corso mentre in Europa la BCE, pur avendo dichiarato concluso il QE con la fine dell’anno, ha posto l’orizzonte per una prima possibile mossa sui tassi solo dopo l’estate del 2019.  Quindi, se si accantonano le incertezze politiche, emergono molti fattori favorevoli per le attività di M&A, prima tra tutti l’abbondanza di capitali del private equity, che secondo alcune stime disporrebbero di 1.100 mld di dollari pronti da spendere a cui si aggiungerebbero  altri 950 mld di nuova raccolta a livello globale da parte delle oltre 3.000 case che operano nel settore. Fondi ingenti che potrebbero indirizzarsi verso l’M&A tecnologico con una preferenza per l’Europa.
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