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Titoli di stato USA, la corsa al rialzo dei rendimenti non si è esaurita

Nei prossimi mesi si potrebbe assistere alla ricerca di un nuovo equilibrio del mercato obbligazionario nel range compreso tra il 3,5% e il 3,7% del rendimento del Treasury decennale.

9 Ottobre 2018 15:04

La scorsa settimana il clima di relativa tranquillità sui mercati finanziari internazionali è stato infranto bruscamente dal rialzo del tasso del titolo di stato (Treasury) USA a 10 anni balzato dal 3% al 3,2%, livello che non era stato più toccato dal 2011. Come spiegano gli esperti di Euromobiliare SGR, questo movimento al rialzo del governativo statunitense trova spiegazione nella combinazione di tre fattori non del tutto incorporata dal mercato.

ECONOMIA USA INVIDIABILE


In primis, l’economia americana mostra segnali di solidità invidiabili, soprattutto se si pensa che siamo al nono anno di crescita dopo la grande crisi del 2008-2009. Il PIL a stelle e strisce negli ultimi trimestri ha infatti registrato un’espansione media del 2,5%, un livello al di sopra del suo potenziale. In secondo luogo, dopo l’inatteso calo registrato nel primo semestre del 2017, l’inflazione ha tracciato una tendenza al rialzo. Trend che trova un robusto supporto nelle prospettive di crescita salariale che dovrebbe spingersi dall’attuale 2,8% al 3% ed oltre.

POLITICA MONETARIA SEMPRE MENO ACCOMODANTE


In terzo luogo, la politica monetaria della Banca centrale americana (Federal Reserve), che ha provveduto nel meeting dello scorso mese al terzo rialzo dei tassi Fed, sembra essere stata finora sottostimata dagli investitori. Va proprio nella direzione di un’aspettativa di rendimenti governativi in ulteriore crescita quanto la scorsa settimana dal presidente della Fed. Powell ha infatti affermato che ai valori correnti i tassi di interesse sono ancora accomodanti ma verranno portati in modo graduale alla neutralità (ovvero un livello nè espansivo nè restrittivo) e, successivamente, potrebbero superarla.

TASSI DECENNALI USA VERSO QUOTA 3,5%-3,7%


“Incrociando i fondamentali dell’economia USA con i cicli precedenti, riteniamo ragionevole ipotizzare che la corsa al rialzo dei rendimenti governativi statunitensi, sia sulle scadenze brevi che lunghe, non sia esaurita. Pertanto, nei prossimi mesi potremmo assistere alla ricerca di un nuovo equilibrio del mercato obbligazionario nel range compreso tra il 3,5% e il 3,7% del rendimento del Treasury decennale” puntualizzano i professionisti di Euromobiliare SGR.

GIOVEDÌ 11 I DATI DELL’INFLAZIONE USA


I quali segnalano che l’appuntamento più rilevante in agenda questa settimana è giovedì 11 ottobre l’aggiornamento del dato di inflazione americana relativo al mese di i settembre. È probabile, secondo gli esperti di Euromobiliare SGR, che l’indice headline (quello che comprende tutte le voci dei prezzi al consumo) possa registrare una temporanea flessione su base annua ma solo per effetto di un confronto sfavorevole con il corrispondente dato dello scorso anno. “Di maggior rilievo, invece, l’andamento dell’Indice core, al netto cioè delle componenti volatili (alimentari e energia) che dovrebbe invece mantenere intatto il trend di graduale rialzo” specificano i professionisti di Euromobiliare SGR.

Guarda anche: Obbligazioni USA, movimento al rialzo sui tassi


Obbligazioni USA, movimento al rialzo sui tassi





ALTA VOLATILITÀ PER GLI ASSET FINANZIARI ITALIANI


Restano sotto i riflettori gli asset finanziari italiani la cui volatilità sembra destinata a restare estremamente elevata nelle prossime settimane. Infatti, sebbene la pubblicazione dell’aggiornamento al DEF (Documento di Economia e Finanza) abbia illustrato un deficit previsto per il 2020 (2,1%) e per il 2021 (1,8%) inferiore alla prima stesura del 27 settembre (2,4% per entrambi gli anni), restano ancora ampi i margini di incertezza sia sul fronte delle voci di copertura della spesa, sia sulle stime di crescita del PIL per il prossimo triennio. È più che probabile che la contrapposizione tra l’esecutivo italiano Lega – 5 Stelle e la l’Unione Europea (che ha immediatamente segnalato preoccupazione per lo scostamento del deficit) possa proseguire, con inevitabili ripercussioni sulla volatilità degli asset finanziari italiani.
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