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Le occasioni da sfruttare finché un bear market non diventerà probabile

Senza crisi improvvise di deterioramento della Cina, della Turchia o dell’Italia, per Lorenzo Di Mattia (Hedge Invest Sgr), occorre continuare a sfruttare sia le posizioni lunghe che quello corte.

25 Settembre 2018 09:13

L’elenco delle fonti di potenziali criticità per i mercati è lungo e comprende i problemi politici dell’amministrazione Trump, l’escalation delle guerre commerciali, la normalizzazione delle politiche monetarie e le crisi dei mercati emergenti. Tuttavia, nonostante tutte queste problematiche, è sempre più evidente l’estrema divergenza tra l’andamento di Wall Street e il resto del mondo, mercati emergenti in particolare.

MERCATI EMERGENTI -20% DAL MAX DI GENNAIO


A tale proposito, vale la pena ricordare come l’indice MSCI emerging markets abbia registrato una perdita del 20% dai massimi di gennaio, mentre il mercato azionario statunitense abbia già recuperato e superato di molto i livelli di inizio anno e, nel caso dell’indice S&P500 e del Nasdaq Composite, addirittura fissato nuovi record storici. Di solito, statistiche alla mano, una divergenza così estrema tende a rientrare, e gli asset di rischio ricominciano a muoversi insieme, verso l’alto o verso il basso.

WALL STREET, RIENTRO DALL’IPER-COMPRATO


“Possiamo aspettarci che, dopo un ritracciamento dell’azionario americano che elimini la condizione attuale di iper-comprato, gli emergenti rimbalzeranno, con l’indice S&P 500 che tornerà sui nuovi massimi” sottolinea Lorenzo Di Mattia, gestore del [tooltip-fondi codice_isin="IE00BDZDQJ58"]fondo HI Sibilla Macro, Hedge Invest Sgr[/tooltip-fondi]. Una ipotesi, questa, che l’esperto reputa praticabile alla luce della stabilità nel credito statunitense (dove non emerge nessun allarme in termini di aumento nei tassi di default degli emittenti obbligazionari societari) mentre, allo stesso tempo, Turchia e Italia sembrano mostrare qualche segnale di temporanea stabilizzazione.

Video - 3 minutes with Lorenzo Di Mattia - settembre 2018


3 minutes with Lorenzo Di Mattia - settembre 2018





GUERRE COMMERCIALI, IL VERO OBIETTIVO DI TRUMP


“Inoltre, la recente crisi degli emergenti è stata almeno in parte dovuta alle notizie sulla guerra commerciale, che a nostro avviso potrebbero migliorare con l’avvicinarsi delle elezioni di metà mandato” specifica Lorenzo Di Mattia, secondo il quale il presidente Trump ha come priorità, in realtà, quella di raggiungere un accordo con la Cina da esibire come vittoria politica entro novembre.

LA CINA HA VALUTAZIONI ATTRAENTI


A proposito, per Lorenzo Di Mattia la Cina costituisce adesso un’opportunità interessante, perché le quotazioni attuali incorporano l’impatto dei dazi sull’intero export verso gli Stati Uniti: di conseguenza, il rischio derivante dalla guerra commerciale tra Washington e Pechino sembrerebbe già assorbito nelle valutazioni correnti.

Correzione in vista? Armarsi di cautela e posizionamenti opportunistici


Correzione in vista? Armarsi di cautela e posizionamenti opportunistici





IN ATTESA DI UN PROBABILE BEAR MARKET


In conclusione, per Lorenzo Di Mattia, non si può affatto escludere una correzione tra il 10 e il 15% sui mercati azionari, verosimilmente più tardi nei prossimi mesi del 2018, e un mercato ribassista (bear market) l’anno prossimo. Il suggerimento di Lorenzo Di Mattia è quello di adottare un approccio tattico e, in assenza di crisi improvvise di deterioramento della Cina, della Turchia o dell’Italia, continuare a sfruttare il lato lungo del portafoglio (rappresentato dalle posizioni al rialzo), e non solo quello corto (posizioni al ribasso), almeno finché un bear market non diventerà veramente probabile.
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