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Hi tech, i big “emergenti” sfidano quelli USA nella caccia al grande affare

Le grandi aziende dei paesi emergenti sono pronte a sfruttare l’incremento dell’utilizzo di smartphone in paesi come Cina, India e Brasile. Un megatrend per il lungo periodo.

7 Agosto 2018 09:57

I dati deludenti di alcune società hi tech statunitensi diramati nelle scorse settimane (in particolare quelli relativi a Facebook, Netflix e Twitter) hanno pilotato al ribasso il settore tecnologico americano. Proprio quello che ha trainato le performance del listino azionario statunitense da inizio anno. Basti pensare che mentre l’indice allargato S&P500 di Wall Street ha registrato un +6,3% dal primo gennaio al 3 agosto, l’indice tecnologico Nasdaq composite ha evidenziato un +13,2%. È stato stimato che, senza l’apporto dei titoli del settore IT, l’S&P500 avrebbe totalizzato un rialzo di un solo punto percentuale da inizio anno.

UN UNIVERSO DI SOCIETÁ MOLTO DIFFERENTI


È quindi più che comprensibile la preoccupazione tra gli investitori alla luce di questi dati deludenti i quali, tuttavia, dimostrano quale sia la realtà del settore. E cioè un universo di società molto variegato la cui differenza sta sempre di più nei servizi offerti, a cominciare dal cloud, e nel modello di business.

CRESCITA DELL’USO DI DISPOSITIVI MOBILI


A questo proposito, Julie Dickson investment specialist Capital Group, segnala un fenomeno che non soltanto dura da anni ma che sta addirittura accelerando: la crescita dei consumi a livello globale sulla scia della rapida diffusione dell’utilizzo dei dispositivi mobili come smartphone, tablet e altri strumenti in grado di connettersi alla rete.

LA MARCIA IN PIÙ DI CINA, INDIA E BRASILE


Un fenomeno che nei paesi emergenti, e in particolare in Cina, India e Brasile, sta evidenziando un ritmo ancora superiore alla media mondiale. In pratica, nell’ambito degli acquisti tramite e-commerce e nell’uso dei più avanzati dispositivi online, i consumatori dei paesi in via di sviluppo hanno una marcia in più rispetto a quelli dei paesi sviluppati. Non a caso, in specifiche aree di business, quali per esempio le piattaforme di pagamento online, le società hi tech della Cina sono al lavoro da tempo per sviluppare significative economie di scala che, nel loro insieme, arrivano addirittura ad oltrepassare la Silicon Valley in termini di innovazione.

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IL FIUTO DEI VENTURE CAPITALIST


Il fenomeno non è certamente passato inosservato ai grandi investitori di venture capital che, proprio in Asia, stanno incrementando i flussi di investimento persuasi di riuscire ad individuare il ‘prossimo grande affare’.
“L’India, ad esempio, è diventato il principale terreno di scontro tra i giganti internet USA e cinesi che si contendono quote di mercato nel campo dell’e-commerce, dei servizi finanziari e del ride-hailing (economia on demand applicata al trasporto a pagamento)”, fa sapere Julie Dickson.

BIG HI TECH, MOLTI SONO EMERGENTI


La conferma che non siano soltanto le materie prime il settore target per i grandi investimenti internazionali è data dal fatto che tra le grandi aziende tecnologiche molte di quelle ad elevata capitalizzazione di Borsa sono dei mercati emergenti. “Il colosso sudcoreano Samsung Electronics, l’indiana Reliance Industries e la cinese Ctrip sono classici esempi di compagnie di paesi in via di sviluppo che beneficiano del forte sviluppo dell’uso dei dispositivi mobili”, conclude Julie Dickson.

 
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