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ETF, alla ricerca del nuovo filone di successo

Dopo il successo di due ETF sulla robotica e sull’intelligenza artificiale che hanno raccolto 2 miliardi di dollari, i nuovi player di mercato si stanno lanciando sulla tecnologia blockchain

31 Luglio 2018 10:59

In 18 anni, dal 2000 a oggi, l’industria mondiale degli ETP (l’insieme che aggrega ETF, ETC e ETN) ha registrato un balzo dimensionale di enormi proporzioni passando da 79 a circa 5.000 miliardi di dollari di asset sottostanti. Un boom che rende sempre più difficile ritagliarsi quote di mercato per i nuovi player perché lo spazio beta (cioè quello dei prodotti a replica classica di un mercato o di un indice) a basso costo è già ampiamente coperto mentre lo spazio attivo (ETF smart beta e di nuova generazione) richiede almeno tre anni di esperienza per creare credibilità sul mercato.

IL PERCHE’ DEI FONDI TEMATICI


Ecco quindi spiegato perché, per i piccoli player, un fondo tematico può costituire l’arma di successo: può essere facilmente illustrato agli investitori, indipendentemente dal fatto che si sia d'accordo o meno con la tesi di investimento. Inoltre fornisce un punto di ingresso in un segmento del mercato in cui i big player dell’industria ETP non hanno una presa dominante. A prescindere dalle loro performance, la maggior parte dei fondi tematici lotta per attirare risorse, portando molti a chiudere perché si rivelano troppo poco redditizi per poter restare attivi.

NUMERO CRESCENTE DI LANCI E CHIUSURE


Ad esempio, all'inizio di giugno, un ETP dedicato alle società di whisky ha annunciato che sarebbe stato liquidato. Si tratta di una tendenza più ampia nello spazio degli ETF , che ha visto un numero crescente di lanci e chiusure. Ovviamente ci sono stati alcuni esempi di fondi tematici che hanno avuto successo. In particolare, due prodotti dedicati al tema della robotica (il Global X Robotics & Artificial Intelligence ETF - BOTZ e il ROBO Global Robotics & Automation Index ETF - ROBO) sono riusciti ad accumulare più di 2 miliardi di dollari di asset, una somma notevole per un settore in cui molti non riescono a raccogliere i 50 milioni di dollari che sono di solito ritenuti la soglia minima per garantire la redditività.

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ALLA RICERCA DEL PROSSIMO BOTZ


Una recente ricerca di mercato ha segnalato che gli emittenti di ETP stavano cercando il prossimo BOTZ (ETF sulla robotica e AI) e che il clamore intorno alla blockchain ha reso tale tecnologia la candidata principale. A questo proposito, c’è da dire che i player che hanno scommesso che la blockchain si sarebbe rivelata irresistibile per gli investitori stanno avendo ragione, sebbene con sfumature differenti.

PREMIATI I PRIMI DUE ETF SULLA BLOCKCHAIN


Secondo FactSet, l'Amplify Transformational Data Sharing ETF (BLOK), ha attualmente attivi per 187 milioni di dollari, mentre il Nasdaq NexGen Economy ETF (BLCN), ne conta 128 milioni. Altri etp hanno registrato afflussi più bassi: l’ETF LEGR di First Trust Indxx Innovative Transaction & Process, ha attività per 46 milioni, mentre l’ETF KOIN 14 milioni e il BKC ETK REK BKCM soltanto 6 milioni. Il successo dei prodotti Amplify e NexGen suggerisce che era presente una domanda repressa per un etp con questo tema ed entrambi hanno debuttato lo stesso giorno di gennaio, rendendoli i primi sul mercato e bruciando sul tempo gli altri, riuscendo a catturare il maggior flusso di adesioni.

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ANDAMENTI MOLTO DIVERGENTI


Va tuttavia segnalato che tutti questi etp che si ispirano alla blockchain sono gestiti attivamente, il che significa che le loro posizioni sono selezionate da un manager o replicano un indice interno proprietario, e, pertanto, si comportano in modo diverso l'uno dall'altro. Infatti, nel caso della blockchain, non ci sono fondamentalmente società affermate che ne siano unicamente coinvolte: basti pensare che le prime tre partecipazioni dell’ETF NexGen sono Advanced Micro Devices AMD, Intel e Microsoft. Ma i fondatori dell’ETF, pur ammettendo che questo ha rappresentato "un dilemma", aspettare che il settore fosse più consolidato e sviluppato avrebbe significato perdere il vantaggio della prima mossa. Che in un mercato ultracompetitivo com’è oggi quello degli ETP demarca il successo commerciale dal flop.
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