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Materie prime: ecco le occasioni nei metalli, nell’energia e nell’agricoltura

Nei primi sei mesi del 2018 il cacao ha guadagnato il 31,3% mentre lo zucchero ha perso il 19,1%. Ecco tutte le opportunità nelle materie prime.

2 Luglio 2018 10:22

Una tazza di cacao con un po’ di zucchero? Avrebbe fatto guadagnare il 12,2% nei primi sei mesi di quest’anno. Fuor di metafora, nei primi 6 mesi del 2018 il prezzo del cacao è cresciuto del 31,3% mentre quello dello zucchero ha ceduto il 19,1%: un mix di queste due commodity avrebbe fatto guadagnare per l’appunto 12,2 punti percentuali. In ogni caso, sono questi i due estremi delle performance delle materie prime tra il primo gennaio e il 30 giugno scorsi.

MOLTO BENE IL PETROLIO MALE I PREZIOSI


Il quadro degli andamenti delle commodity nel semestre vede un ottima performance del petrolio, sia nella versione Brent (+24,8%) e sia soprattutto, nella versione americana WTI (+26,2%). Bene pure il nickel (+20%), il cotone (+12,4%) e i cerali (+4,2%). Al contrario, hanno accusato correzioni le quotazioni dello zinco (-10,3%), del caffè (-9,8%), della soia (-9,8%) e del rame (-8,6%). In arretramento pure i prezzi dei metalli preziosi: dall’oro (-1,4%) all’argento (-3,1%), dal platino (-6,5%) al palladio (-7,4%).

 

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LE PROSPETTIVE PER IL SECONDO SEMESTRE


Fin qui la sintesi del primo semestre. Fabien Weber, investment director di GAM, cerca invece di approfondire la situazione per tratteggiare le prospettive delle materie prime per il secondo semestre. “A nostro avviso, gran parte del rinnovato interesse per le materie prime può essere attribuito al fatto che le commodity registrano buone performance nelle fasi mature di un ciclo economico, e tale ciclicità dipende dalla dinamica della domanda e dell’offerta e dal collegamento con lo stato di salute dell'economia globale” spiega Fabien Weber.

UN OTTIMO MOMENTO PER LE COMMODITY


Il ragionamento dell’esperto è piuttosto semplice: nel momenti in cui l’economia cresce aumenta l’utilizzo delle materie prime, con la conseguenza che le scorte diminuiscono e i prezzi tendono a crescere. “Il miglioramento dei fondamentali dell’economia a livello globale, suggerisce che ci stiamo ora avvicinando a un ottimo momento per le materie prime, fase che potrebbe persistere anche nel corso dei prossimi anni” fa presente Fabien Weber. D’altra parte molte commodity sono negoziate ad un prezzo inferiore tra un minimo del 30% e un massimo dell’80% rispetto ai massimi storici.

METALLI INDUSTRIALI, DINAMICA INTERESSANTE


“Per esempio, la dinamica della domanda e dell’offerta per i metalli industriali è interessante al momento. La nostra ricerca suggerisce che il mercato si trova ora in una fase di scarsità dell’offerta che non si registrava da 20 anni” riferisce Fabien Weber. L’esperto indica in particolare le ricadute derivanti dalla crescente domanda di mercato di auto elettriche e la necessità di sviluppare batterie finalizzate a supportare questa crescita. “Il litio e il cobalto sono stati i principali beneficiari di questa maggiore domanda, e dato che l’offerta per questi metalli è già limitata, le aziende ricercano accordi direttamente con i fornitori piuttosto che fare affidamento sul mercato per garantirsi le forniture” sottolinea Fabien Weber.

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ENERGIA, SCORTE E OFFERTA AI MINIMI


Un altro settore dove occorre concentrare la massima attenzione è quello energetico. A questo proposito, Fabien Weber ricorda come l’OPEC abbia dimostrato di cercare in tutti i modi di ridimensionare le scorte di petrolio fino a portarle ai livelli medi degli ultimi cinque anni, riducendo l’offerta e sostenendo il passaggio a una fase caratterizzata da prezzi del petrolio più elevati. “Un approccio che ha beneficiato del supporto della recente notizia che gli Stati Uniti si stanno ritirando dall’accordo nucleare iraniano e che la produzione in Venezuela subirà dei rallentamenti, suggerendo così che la tendenza per i prezzi del petrolio sarà probabilmente positiva nel breve termine” chiarisce Fabien Weber.

AGRICOLTURA, I TIMORI DEI FENOMENI NATURALI


Infine, ma non certo per importanza, le commodity agricole la cui domanda i tende a oscillare su valori piuttosto stabili. Tuttavia, alcuni fattori di lungo periodo come l’aumento della popolazione globale e la diminuzione dei terreni agricoli disponibili esercitano influenze di un certo peso sulle dinamiche del settore. “Proprio in virtù di questo aspetto, le variazioni dei prezzi sono fortemente influenzate dalle preoccupazioni in merito alla catena di fornitura. Timori che possono essere scatenati da fenomeni naturali, come ad esempio difficili condizioni meteorologiche in aree con una forte produzione agricola)” conclude Fabien Weber.
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