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Il Treasury decennale oltre il 3% non significa mercati ribassisti

In base alla cronologia storica, il livello chiave del Treasury USA decennale, superato il quale Wall Street inverte la direzione, è il 4%.

8 Marzo 2018 09:48
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Tradizionalmente, il rendimento del Treasury USA sopra il 3% è considerato lo spartiacque che divide la convenienza del mercato azionario rispetto a quello obbligazionario: ma spiccano elementi che fanno pensare che nell’attuale contesto possa rivelarsi davvero critico, in realtà, il livello del 4%. Le preoccupazioni sull'inflazione in aumento negli Stati Uniti hanno fatto pressione sui rendimenti dei Treasury USA e sui mercati obbligazionari scatenando una forte correzione a Wall Street e nelle altre Borse internazionali. Tuttavia, la maggior parte degli strategist finanziari americani ritiene che i timori sull'inflazione possano essere esagerati: secondo la loro opinione ci vorrà ancora del tempo prima che il rendimento del Treasury decennale USA superi il 3%, un livello che storicamente tende ad annunciare un mercato orso (ribassista).

UNA FASE COMPLESSA PER I PREZZI AL CONSUMO


D’altra parte, come hanno fatto notare alcuni esperti di prezzi al consumo statunitensi, questa è una fase complessa per l'inflazione. È piuttosto probabile che nei prossimi due mesi i dati dei prezzi al consumo tendano al rialzo, ma successivamente dovrebbero rimanere stazionari. Uno scenario che sembra essere in linea con quello della Federal Reserve, che la scorsa settimana ha precisato di non essere ancora troppo preoccupata per le pressioni inflazionistiche: i verbali della riunione della Fed di gennaio hanno peraltro mostrato che i funzionari ritengono che l'economia sia più robusta di quanto fosse alla fine del 2017 e sebbene si aspettino che l'inflazione aumenti, solo due membri si dichiaravano preoccupati circa un possibile surriscaldamento dell'economia.

APPROFONDIMENTO
Titoli di stato USA in vetrina grazie all’aumento dei rendimenti

I PRINCIPALI INDICATORI DI INFLAZIONE SOTTO LA MEDIA


Infatti, come si è potuto constatare dall’analisi dei dati, se l'indice dei prezzi al consumo americano è salito dello 0,5% a gennaio (registrando il suo maggiore aumento in cinque mesi), è altrettanto vero che due tra i principali indicatori di inflazione (l'IPC core, che non considera energia e alimentari, e il deflattore delle spese per consumi personali) restano sotto la media. Tra gli eventi che potrebbero fare chiarezza sull'economia e sulla dinamiche inflattive, questa settimana sono da seguire sia le dichiarazioni del nuovo presidente della Fed, Jerome Powell, alla Camera e al Senato e sia i dati di domani sul PIL USA per il quarto trimestre, oltre alla spesa dei consumatori e all’inflazione core per gennaio.

APPROFONDIMENTO
Wall Street ha cambiato gioco

LA PERCENTUALE CRITICA PER IL TREASURY DECENNALE È 4%


In attesa di questi eventi, come ha dichiarato a Marketwatch Tom Lee, managing partner di Fundstrat Global Advisors, “sebbene gli investitori temano i rendimenti dei Treasury USA decennali superiori al 3% il numero più critico da osservare è il 4%”. Infatti, ha spiegato il manager, la cronologia storica indica che il 4% è il livello chiave, poiché questo è il punto in cui il rapporto prezzo/utili (p/e) inizia a sentirsi sotto pressione: l'ultima volta che i tassi di interesse erano così bassi e il rapporto p/e a tali livelli dopo 10 anni di rialzo di Wall Street erano gli anni '40 -'50: ma, non appena i tassi di interesse sono saliti sopra il 4%, il rapporto p/e ha iniziato a contrarsi e, con esso, le quotazioni di Wall Street.

 

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