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Investimenti, maggiore trasparenza per i risparmiatori con i KID

Il KIID (Key Investor Information Document) diventa KID (Key Information Document) e sarà esteso non solo ai fondi ma a anche a molti altri prodotti finanziari.

20 Febbraio 2018 10:35
financialounge -  fondi comuni KID KIID

Dal 2011 gli emittenti di OICVM (fondi comuni, sicav e ETF armonizzati UE) sono obbligati a redigere e a consegnare ai sottoscrittori il KIID (Key Investor Information Document), il documento sintetico contenente le informazioni chiave per gli investitori. Alla fine del 2016 il Parlamento europeo ha deciso che all’inizio di quest’anno avvenisse l’introduzione del KID (Key Information Document) non soltanto per gli OICVM ma per tutti i prodotti d’investimento al dettaglio e assicurativi preassemblati (i cosiddetti PRIIP, Packaged Retail and Insurance-Based Investment Products).

APPROFONDIMENTO
Prospetto Informativo

L’elenco dei PRIIP considera: i fondi comuni di investimento (per gli UCITS sono previsti 5 anni di deroga dalla data di applicazione del Regolamento), i prodotti assicurativi con una componente di investimento (Unit-linked, etc.), i prodotti e depositi strutturati, le obbligazioni convertibili, i derivati e i prodotti emessi da SPV (società non bancarie costituite per veicolare attività finanziarie cedute da terzi, in particolare con lo scopo di effettuare una o più cartolarizzazioni). Non rientrano invece nei PRIIP le azioni, le obbligazioni, i depositi non strutturati, le polizze assicurative con prestazioni dovute solo in caso di decesso e danni gravi, e i prodotti pensionistici complementari.

Il KID, esattamente come il KIID, è il documento contenente le informazioni chiave e deve essere messo a disposizione per tutti i PRIIP per aiutare i piccoli risparmiatori a confrontare le caratteristiche dei prodotti d’investimento di tutta la comunità europea: in questo modo, grazie alla maggiore trasparenza, si dovrebbe riuscire a ridurre la complessità delle informazioni utilizzate nell’ambito del collocamento e del reporting sui prodotti d’investimento rendendoli comprensibili anche al pubblico retail.

Ma chi deve fornire il KIID? “Il KIID è predisposto dalla società di gestione e reso disponibile all’investitore per il tramite del collocatore. La consegna del KIID deve avvenire prima dell’effettuazione dell’investimento in quanto l’investitore deve prendere informativa degli obiettivi di investimento e del rischio gravante sullo stesso, così riportato nel KIID” fanno sapere gli esperti di iShares/BlackRock, ai quali abbiamo sottoposto un’altra segnalazione giuntaci da alcuni lettori. Ci è stato detto, infatti, che alcuni possessori di quote di ETF armonizzati americani si sono lamentati di non poter incrementare le quote in quanto è necessario il documento KIID.

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Gestione attiva e passiva

“Alla data odierna non ci risultano ETF di diritto americano autorizzati al collocamento alla clientela retail. Gli ETF di diritto americano si classificano come fondi non armonizzati e come tali non sono soggetti alla normativa del KIID. Le società di gestione di ETF americani non sono quindi tenute alla produzione del KIID” specificano i professionisti di iShares/BlackRock che poi aggiungono un consiglio: “È fondamentale che gli investitori prestino sempre molta attenzione nel momento in cui decidono di effettuare un investimento e si affidino alla consulenza e all’assistenza fornita dal proprio intermediario. È altresì importante che gli investitori prendano visione della documentazione informativa come ad esempio la guida all’investimento finanziario resa disponibile dal regolatore”.
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