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Crescita globale sostenuta: nel 2018 la parola passa alle banche centrali

Il giudizio resta moderatamente positivo sulle azioni (ma attenzione alla volatilità) e, in parte, sulle obbligazioni societarie: aspettative d’inflazione molto basse.

12 Gennaio 2018 09:00
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A dicembre, gli esperti di Amundi hanno rivisto al rialzo le proprie stime sulla crescita per molti paesi sulla scia di indicatori macroeconomici brillanti in tutte le principali aree del mondo. Negli USA, dove la crescita del quarto trimestre 2017 dovrebbe attestarsi al di sopra del 3% (su base annua) per il terzo trimestre consecutivo, il Congresso ha appena approvato dei tagli fiscali che stimoleranno la crescita nei prossimi trimestri.

“Abbiamo rivisto al rialzo le nostre stime sulla crescita per il 2018 portandole dal 2,1% al 2,6% e ci aspettiamo una crescita del 2,2% per il 2019. Vista la natura pro-ciclica dei tagli fiscali in un’economia prossima alla piena occupazione, aumentano le possibilità che l’inflazione risalga più avanti. Di conseguenza, per quest’anno prevediamo tre rialzi dei tassi da parte della Fed invece di due” fanno sapere i professionisti di Amundi.

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Per quanto riguarda la zona Euro, gli esperti di Amundi segnalano un mix di fattori a supporto degli investimenti: dalla crescente fiducia sia delle imprese che delle famiglie alla maggiore redditività delle società, fino alle condizioni finanziarie che restano molto accomodanti. Inoltre il miglioramento del mercato del lavoro sostiene la domanda delle famiglie, mentre le esportazioni beneficiano della domanda mondiale. “Abbiamo rivisto le nostre stime sulla crescita portandole dal 2% al 2,3% per quest’anno” puntualizzano gli esperti di Amundi che, relativamente al Regno Unito, sulla scia del periodo di transizione fino alla fine del 2020 con i i Paesi dell’UE, hanno rivisto leggermente al rialzo le stime sulla crescita per il 2018 (dall’1,2% all’1,5%).

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“Sui mercati emergenti, infine, la crescita vivace nel terzo trimestre e gli ottimi indicatori ci hanno spinto a rivedere al rialzo le nostre stime sulla crescita per il 2018 e portarle dal 4,9% al 5,0%. Ci aspettiamo ora un’accelerazione moderata della crescita mondiale dal + 3,8% nel 2017 al + 3,9% nel 2018. In questo contesto, prevediamo che nel 2018, per la prima volta dalla grande crisi finanziaria, si chiuderà l’output gap (cioè il differenziale tra crescita potenziale e crescita effettiva, ndr): in questo contesto, ritorneranno ben presto in primo piano gli interrogativi sulle strategie delle banche centrali” puntualizzano i professionisti di Amundi.

Per quanto riguarda la view sui mercati, invece, dopo un 2017 da record per le azioni, secondo gli esperti di Amundi nel 2018 il contesto economico dovrebbe rimanere robusto, ma potrebbe esserci una ripresa della volatilità. “Prevediamo che i tassi lunghi continueranno a salire nel 2018, soprattutto vista la crescita
ancora superiore al potenziale, la ripresa graduale dell’inflazione sottostante e il rialzo costante dei tassi da parte della Fed. In Europa, la riduzione degli acquisti da parte della BCE dovrebbe consentire ai tassi lunghi di salire in modo più marcato rispetto al 2017. Le aspettative d’inflazione rimangono molto basse” specificano i professionisti di Amundi che restano convinti che i fondamentali continueranno a sostenere le obbligazioni societarie.

“La dinamica positiva dei fondamentali sembra continuare senza sosta, perché i dati macroeconomici continuano a dipingere un quadro piuttosto positivo: in Europa l'indice PMI composito è salito a livelli record mentre i dati sull'occupazione USA evidenziano un miglioramento. Questi dati, unitamente ai dati tecnici ancora positivi, sostengono la propensione al rischio e la caccia al rendimento sui mercati del credito” concludono gli esperti di Amundi.
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