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Azionario USA, solidi fondamentali anche dopo un anno dall’elezione di Trump

Ad un anno dell’elezione di Donald Trump, l’azionario USA che conta su una robusta crescita degli utili, potrebbe beneficiare della riforma fiscale in approvazione.

7 Novembre 2017 10:01
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments donald Trump mercati azionari Nadia Grant USA

Gli sviluppi politici sono difficili da prevedere e nel 2016 si è potuto constatare come possano riservare sorprese. Proprio per questo Nadia Grant, responsabile azionario USA di Columbia Threadneedle Investments, ritiene che un approccio equilibrato alla costruzione del portafoglio sarà fondamentale per gli investitori per navigare le condizioni di mercato in corso.

“Con il consensus solido sui ricavi per i prossimi 12 mesi, le valorizzazioni delle azioni americane sembrano abbastanza adeguate rispetto al lungo termine e in funzione della forte crescita degli utili. Quando si esaminano altre classi di attivi come i Treasury Bonds, i cui prezzi sono stati distorti dalle politiche monetarie, il mercato azionario sembra poco costoso”, puntualizza Nadia Grant le cui conclusioni sull’azionario statunitense partono dalla constatazione che i profitti aziendali USA sono ora favoriti non solo dal solido contesto nazionale, ma anche dalla ripresa globale che porta ad un aumento internazionale della richiesta di prodotti statunitensi.

Con un 35% di ricavi provenienti da oltremare, i profitti per il mercato USA nel 2017 e nel 2018 dovrebbero crescere del 10% circa.

“Gli Stati Uniti, pur essendo una delle economie più dinamiche e innovative del mondo, applica uno dei livelli più alti di tassazione sulle società al 35%”, spiega Nadia Grant che attribuisce una probabilità leggermente oltre il 50% all’approvazione della riforma fiscale in discussione al Congresso che porterebbe l’aliquota fiscale sulle società al 20%.

Una norma che agevolerebbe molte delle aziende che sono maggiormente focalizzate sul territorio nazionale, a cominciare dalla banche domestiche, del settore industriale o secondario, e dalle piccole imprese che tendono a pagare livelli di tassazione più alti.

Nadia Grant non esclude neppure misure per il rimpatrio di capitali per tasse "intrappolate" all'estero. Tassare il denaro estero al 12% come è stato proposto dal Congresso la settimana scorsa, potrebbe portare indietro miliardi di dollari agli Stati Uniti.

“Infine, ma certo non per importanza, sottolineiamo che i fondamentali del mercato azionario americano sono robusti anche senza quanto sopra, data la forte crescita degli utili aziendali che abbiamo visto nel 2017, destinata a continuare l'anno prossimo contemporaneamente alla crescita globale”, conclude Nadia Grant.
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