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Azionario Cina, verso un ridimensionamento del rischio percepito

La recente distensione dei rapporti tra Pechino e Washington tende ad alleviare le preoccupazioni degli investitori più inclini adesso all’azionario Cina.

19 Luglio 2017 10:01
financialounge -  cina Columbia Threadneedle Investments donald Trump mercati azionari MSCI Soo Nam NG Xi Jinping

L'incontro tra il presidente americano Trump e quello cinese Xi, tenutosi lo scorso aprile, ha sgomberato molte delle preoccupazioni che offuscavano il mercato azionario cinese. Un evento caduto peraltro in un momento in cui i timori per i livelli di indebitamento sono stati abbondantemente scontati, mentre la crescita sembra essersi stabilizzata su un livello relativamente elevato: inoltre, gli utili aziendali iniziano a segnalare sorprese positive.

“Finchè l'apparente atteggiamento di compromesso assunto da Trump e Xi persiste, è probabile che gli investitori acquistino sempre più fiducia: gli investitori internazionali hanno adesso maggiori opportunità di beneficiare della continua ascesa della Cina” sostiene Soo Nam NG, Responsabile azionario asiatico, Asia di Columbia Threadneedle Investments, secondo il quale è probabile che gli investitori si sentano più inclini ad aumentare le proprie allocazioni in titoli cinesi e ad accrescere l'esposizione ai settori della nuova economia del paese.

Soo Nam NG si sofferma sulla composizione dell’indice MSCI China all’interno del quale i due maggiori costituenti sono attualmente Tencent e Alibaba, che insieme presentano una ponderazione vicina al 28% (fonte: Bloomberg, 29 giugno 2017).

“Di fatto, i titoli della cosiddetta ‘new economy’ costituiscono già quasi il 40% dell'indice. Si tratta di un cambiamento radicale rispetto a cinque anni fa e gli investitori non dovrebbero continuare a giudicare le azioni cinesi utilizzando gli stessi parametri di rischio” sottolinea il manager.

Proprio la maggiore ampiezza e potenzialità dei titoli dell'indice, unitamente a una nuova mentalità della classe politica che preferisce la sostenibilità alla velocità della crescita, dovrebbe sostenere la propensione ad investire nell’azionario cinese e, dunque, a un ridimensionamento del rischio percepito.

“Malgrado le stime di consenso di una crescita degli utili per azione intorno al 12-13% annuo nei prossimi tre anni, l'MSCI China continua a trattare ad un rapporto prezzo / utili (p/e) di 13,5 per il 2017: p/e che scende a scende a 10,5 in base agli utili stimati per il 2019 (fonte: Bloomberg, 29 giugno 2017).

Tali livelli valutativi lasciano un ampio margine di rialzo residuo al rally attualmente in corso, sospinto tanto dalla crescita quanto dal potenziale di rivalutazione” conclude Soo Nam NG.
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