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Portafogli, le indicazioni emerse nei primi 5 mesi del 2017
Nella gestione dei portafogli la diversificazione resta la base fondamentale per centrare gli obiettivi di medio lungo termine ma alcune scelte tattiche possono ottimizzare i risultati di breve.
5 Giugno 2017 10:06
Azionari Italia e obbligazionari paesi emergenti. Sono queste le due categorie di fondi, rispettivamente in ambito azionario e nel segmento obbligazionario, ad aver registrato i maggiori rendimenti nei primi 5 mesi del 2017. Sul versante opposto, cioè in fondo alla graduatoria, i fondi azionari America (+1%) e i fondi obbligazionari area dollaro USA (-3,99%).
La fotografia di queste performance permette di constatare in modo pratico le differenze che ci sono state all’interno delle macro categorie d’investimento azionarie e obbligazionarie.
Infatti, l’indice generale dei fondi azionari segna un +6,79% mentre quello dei fondi obbligazionari mostra un +0,76%. È la conferma che, se ad una buona diversificazione di portafoglio di medio lungo periodo, si abbinano scelte tattiche di breve periodo, i risultati possono migliorare ulteriormente senza necessariamente stravolgere il profilo di rischio.
Per esempio un portafoglio che a inizio anno fosse risultato diviso al 50% in un fondo azionario globale internazionale e in un fondo obbligazionario governativo internazionale avrebbe registrato un rendimento del +0,48% nei primi 5 mesi del 2017.
Se invece il 50% della componente azionaria fosse stata ripartita al 20% in fondi azionari area euro, al 10% in fondi azionari America, al 10% in fondi azionari Pacifico, al 10% in fondi azionari paesi emergenti mentre la parte obbligazionaria fosse stata impiegata in fondi obbligazionari governativi euro medio lungo termine (20%), in fondi obbligazionari area dollaro (20%) e in fondi obbligazionari paesi emergenti (10%), il risultato sarebbe ammontato a +3,15%).
La fotografia di queste performance permette di constatare in modo pratico le differenze che ci sono state all’interno delle macro categorie d’investimento azionarie e obbligazionarie.
Infatti, l’indice generale dei fondi azionari segna un +6,79% mentre quello dei fondi obbligazionari mostra un +0,76%. È la conferma che, se ad una buona diversificazione di portafoglio di medio lungo periodo, si abbinano scelte tattiche di breve periodo, i risultati possono migliorare ulteriormente senza necessariamente stravolgere il profilo di rischio.
Per esempio un portafoglio che a inizio anno fosse risultato diviso al 50% in un fondo azionario globale internazionale e in un fondo obbligazionario governativo internazionale avrebbe registrato un rendimento del +0,48% nei primi 5 mesi del 2017.
Se invece il 50% della componente azionaria fosse stata ripartita al 20% in fondi azionari area euro, al 10% in fondi azionari America, al 10% in fondi azionari Pacifico, al 10% in fondi azionari paesi emergenti mentre la parte obbligazionaria fosse stata impiegata in fondi obbligazionari governativi euro medio lungo termine (20%), in fondi obbligazionari area dollaro (20%) e in fondi obbligazionari paesi emergenti (10%), il risultato sarebbe ammontato a +3,15%).
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