Mercati azionari, utili in crescita e fondamentali positivi spingono l’Europa

Il 2017 si prepara ad essere l’anno del consolidamento degli utili e, in un contesto in cui le azioni tenderanno a sovraperformare rispetto alle obbligazioni, l’Europa sembra pronta a fare meglio degli Stati Uniti. Secondo gli esperti di Fidelity International, le prospettive per i prossimi 12-18 mesi inducono infatti all’ottimismo. Sono le azioni del Vecchio continente, in particolare, a mostrare opportunità interessanti in virtù di un miglioramento costante degli indici macroeconomici.

Paradossalmente, il rischio politico su cui si sono focalizzati analisti e investitori (che nel 2016 ha portato a un deflusso di 100 miliardi di dollari) offre oggi, alla luce degli ultimi risultati elettorali, una possibilità di investimento. Dopo un periodo di crescita deludente degli utili societari, si sta assistendo a una ripresa generalizzata dei profitti e a un recupero delle società europee.

“Le valutazioni dell’azionario europeo – spiegano gli esperti di Fidelity – continuano a essere scontate nonostante il sensibile miglioramento evidenziato dall’economia. La disoccupazione scende e la crescita è solida, mentre credito e inflazione si rafforzano”. A riprova di questa tendenza basta osservare il rialzo sincronizzato degli indici PMI, che tasta il polso dei settori manifatturiero, dei servizi e delle costruzioni, sia nei paesi principali che in quelli periferici. Nonostante il freno della Brexit, anche il Regno Unito sta mostrando capacità di tenuta.

“Si registra inoltre una ragionevole ripresa degli utili a livello europeo – sottolineano gli analisti di Fidelity nell’outolook trimestrale – I tassi di revisione non erano così positivi da 5 anni a questa parte. In base al rapporto prezzo/rendimento di Schiller (che corregge il rapporto classico con il ciclo economico, ndr) l’Europa non era così a sconto da una generazione a questa parte”.

Dunque, alla luce dei risultati delle elezioni francesi che hanno portato Macron alla presidenza, le azioni europee sono pronte a beneficiare di un potenziale di rivalutazione significativo. Il contesto è quindi maturo per un aumento delle valutazioni affinché rispecchino il miglioramento dei fondamentali.