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Azionario Europa, la crescita degli utili 2017 trainata da commodity e finanziari

23 Dicembre 2016 09:39
financialounge -  commodities Europa mercati azionari settore bancario settore energetico settore finanziario settore sanitario utilities

Forse il 2017 sarà l’anno buono per un recupero dell’azionario Europa in termini di maggiori profitti grazie soprattutto ai settori energia, finanziari e commodity.


Mentre la stagione delle trimestrali di Wall Street è quasi giunta al capolinea (con circa l’85% delle società quotate in Borsa che hanno presentato i dati relativi al terzo trimestre 2016) in Europa siamo circa a metà strada (266 aziende su 600). Il messaggio chiave che è emerso finora in Europa è che sia i profitti (-14%) che i ricavi (-4%) hanno segnato il passo, proiettando le valutazioni complessive dell’azionario Europa ai livelli più bassi degli ultimi sei anni.


Tuttavia, come fanno notare alcuni analisti, questa volta ci sono stati pochi downgrade (cioè ribasso delle stime sui profitti e sul fatturato futuri): insomma la dinamica degli utili nel 3° trimestre è rimasta stabile. E, se le aspettative di maggiore crescita in America fossero rispettate alimentando una accelerazione anche nella crescita a livello globale, anche le aziende europee potrebbero trarne vantaggio: questo determinerebbe un cambiamento di aspettative sull’azionario Europa per il 2017.


Ma non tutti i settori avrebbero lo stesso scatto in avanti. Infatti, incrociando un dollaro più forte, una maggiore crescita economica in America, aspettative di inflazione in aumento negli Stati Uniti, prezzi delle materie prime stabili o tendenti lievemente al rialzo, si può dedurre che i settori europei che dovrebbero fare meglio in tema di crescita degli utili nel 2017 sono energia, banche, servizi finanziari (come, per esempio, l’asset management), assicurazioni, industrie metallurgiche ed estrattive.


Al contrario potrebbero invece soffrire un contesto sfavorevole nel 2017 le imprese del settore dei beni di consumo non ciclici (in particolare l’alimentare), le utilities e, in misura minore, anche l’heatlhcare: un ambiente con tassi obbligazionari più elevati rispetto agli ultimi 12-18 mesi rende infatti meno appetibili tutte le società dei settori più difensivi che hanno beneficiato di grande gradimento degli investitori negli ultimi due anni grazie alla loro crescita (modesta ma costante) e ai dividendi elevati.

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