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Elezioni USA, le principali implicazioni sui settori di Borsa

I gestori internazionali concordano nel ritenere i settori della difesa, delle infrastrutture e della sanità i principali beneficiari futuri della vittoria di Trump.

10 Novembre 2016 09:37
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Nell’articolo “Elezioni USA, ecco le prime riflessioni degli asset manager” abbiamo segnalato le prime considerazioni fatte dalle case di investimento internazionali sulla vittoria di Trump e le possibili ricadute economiche e finanziarie. In questo articolo, abbiamo selezionato le indicazioni dei gestori sulla Borsa e sui singoli settori.

Il Credit Suisse, per esempio, mantiene un approccio costruttivo sulle azioni. Secondo gli esperti di Credi Suisse, la maggior parte delle politiche di Trump che più destano preoccupazione (in materia di immigrazione e il protezionismo) dovrebbero essere attenuate mentre alcune delle sue promesse elettorali dovrebbero rivelarsi invece positive per i titoli azionari (maggiore spesa fiscale e un taglio delle aliquote fiscali sulle società). Quindi, sebbene i mercati tendano a reagire in modo eccessivo, soprattutto nel breve termine, a shock politici, è possibile prevedere una serie di circostanze in base alle quali questo risultato elettorale è positivo per i titoli azionari.

I settori che più dovrebbero beneficiare della affermazione di Trump e nei quali il Credit Suisse è in sovrappeso sono la difesa e le infrastrutture. Gli esperti della casa d’investimento svizzera ritengono poi che il settore farmaceutico abbia scontato un eccessivo rischio politico e le loro quotazioni risultano ora del 20% circa al di sotto della media se paragonati ai concorrenti di mercato in base alle valutazioni e al rendimento del dividendo. Anche le banche dovrebbero beneficiare della vittoria di Trump grazie al rialzo dei rendimenti di tassi di mercato e di un contesto normativo più favorevole. Infine le società collegate combustibili fossili e, più in generale il settore energetico dovrebbe risultare favorito.

Restando in tema di settori, per Mark Burgess, CIO EMEA & Global Head of Equities Columbia Threadneedle Investments, relativamente all’economia nazionale degli Stati Uniti, i vincitori evidenti sono le infrastrutture, con particolare attenzione alle strade, ponti, aeroporti e tutti le imprese che potrebbero trarre beneficio sia dalle attività di M&A (fusioni e acquisizioni) che dal consolidamento del settore. Anche i finanziari potrebbero beneficiare di allentamento della normativa introdotta dopo a la crisi del 2007-2008, mentre il settore della difesa dovrebbe prosperare, in virtù dell’aumento di budget di spesa preannunciato da Trump. Altri settori che hanno buone probabilità di fare bene sono i beni voluttuari, i beni di consumo, le telecomunicazioni, l'energia e le miniere.

Anche per Philippe Ithurbide, Global Head of Research, Strategy and Analysis di Amundi, e per Didier Borowski, Head of Macroeconomics di Amundi, è probabile che il settore delle infrastrutture abbia benefici grazie ad un aumento del budget di spesa mentre il settore della sanità, che è stato ipervenduto, potrebbe addirittura balzare in cima alla classifica delle future performance di Borsa. Meglio evitare strategie su corporation con respiro ‘internazionale’ e dedicarsi a strategie focalizzate su aziende puramente domestiche e su small cap (che potranno beneficiare in modo ottimale dell’aumento dell’economia e dei consumi americani)

“Al di là dell'impatto sulla crescita e sui mercati finanziari, queste elezioni avranno conseguenze importanti per il paese” tengono tuttavia a sottolineare Philippe Ithurbide, e per Didier Borowski che poi spiegano: “La campagna elettorale di Sanders e ancora di più quella di Trump, sebbene con ideologie opposte, hanno infatti messo in evidenza le aspettative di molti elettori, democratici e repubblicani, riguardo all’adozione di nuove politiche. Approcci politici meno liberali rispetto al passato capaci però di dare risposte al malcontento della classe media sugli effetti della globalizzazione e sulle disuguaglianze crescenti. E questo peserà sulle scelte politiche degli Stati Uniti, ma anche su quelle degli altri paesi”. Il riferimento dei due manager è, ovviamente, alle prossime elezioni in Europa.
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