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Tassi negativi, un farmaco potente dai forti effetti collaterali

Le banche centrali stanno spingendo i tassi di interesse in territorio negativo ma gli effetti sull’economia sono sempre più limitati e i rischi sempre più alti.

1 Settembre 2016 12:05
financialounge -  banche centrali Carlo Benetti GAM rendimenti tassi di interesse

In Europa titoli per tre mila miliardi di euro hanno rendimento negativo. È caduto il mito dei buoni postali cari a milioni di risparmiatori mentre l’alternativa, l’investimento azionario, evidenzia valutazioni che non offrono un conveniente punto di ingresso. In ogni caso, come fa notare Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, nell’Alpha e il Beta del 22 agosto, i rendimenti negativi, alla lunga, sono distruttivi.

“Nelle economie avanzate c’è un forte accumulo di attività finanziarie nei depositi personali (risparmio corrente), nei sistemi di previdenza pubblica e dei fondi pensione (risparmio futuro), negli asset finanziari delle assicurazioni (risparmio di emergenza). Nel lungo periodo i rendimenti negativi mettono a repentaglio queste tre forme di risparmio, la redditività delle banche, la sostenibilità degli impegni a lungo termine delle società assicurative” spiega Carlo Benetti, che poi ricorda come, Benoit Coeuré, membro del Board della Banca Centrale Europea, al simposio sulla politica monetaria tenutosi la scorsa settimana a Jackson Hole, abbia affrontato anche questo aspetto.

I tassi negativi hanno fatto scoprire ai banchieri centrali che il limite dei tassi a zero può essere superato, la sfida è quella di un tasso reale naturale strutturalmente più basso rispetto al passato. Ma la misura dei tassi negativi è efficace a patto che sia transitoria e che, nel frattempo, le politiche economiche contrastino le forze che tengono bassi i tassi reali con misure strutturali offrendo supporto ciclico.

“Ma se altre politiche non svolgono nei fatti questo ruolo” ha detto Benoit Coeuré “non escludiamo che il tasso reale di equilibrio resti basso … i tassi a breve potranno essere spinti più frequentemente verso il basso in caso di shock, ma gli stimoli sono destinati ad essere naturalmente sempre più deboli”.

In definitiva, i tassi negativi sono un farmaco potente dai forti effetti collaterali. Il riferimento alle politiche economiche fatto da Benoit Coeuré rimanda allo scenario politico europeo che non fa nutrire troppo ottimismo.

“Dobbiamo prepararci ad un tempo prolungato in cui le sole misure efficaci resteranno quelle monetarie, l’inflazione resterà al di sotto dei livelli desiderati, i tassi resteranno ultra-bassi, la crescita economica mediocre” puntualizza Carlo Benetti che, ipotizzando la mancanza di un efficace intervento della politica economica, redistributiva e inclusiva, cita le conclusioni scritte sul Financial Times: “resteremo intrappolati in una ordinarietà di bassa crescita che rende altamente vulnerabili in caso di nuova recessione”.
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