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Obbligazioni, si prospetta un periodo complicato per gli investitori

21 Giugno 2016 09:28
financialounge -  livello di rischio mercati obbligazionari Pictet strategie alternative strategie fixed income alternative
I rendimenti offerti dai titoli obbligazionari sono attualmente tanto ridotti che sarebbe sufficiente anche una modesta ondata di vendite ad azzerare anni di cedole. Un esempio? Con l’attuale rendimento del Treasury decennale USA (pari all’1,60%), un rialzo di 50 punti base dei rendimenti (+0,50%) provocherebbe una perdita del valore del titolo capace di produrre una minusvalenza equivalente a due anni di rendite. Insomma, si prospetta un periodo complicato per gli investitori in quanto un rialzo dei tassi delle obbligazioni (e un conseguente calo dei prezzi che si muovono in direzione opposta ai rendimenti) non è affatto un’ipotesi remota.

I tassi di interesse USA risaliranno, le finanze pubbliche e aziendali si stanno deteriorando in diverse aree del mondo e le condizioni di trading sul mercato obbligazionario sono peggiorate rispetto agli ultimi anni. Non solo. Nel mondo industrializzato il debito pubblico in proporzione al PIL non è diminuito ma aumentato (dal 95% al 106% del PIL) nei sette anni trascorsi dalla crisi dei mutui sub-prime americani. A peggiorare la situazione, i livelli di indebitamento delle aziende sono aumentati, mentre la redditività è modesta. Negli USA il rapporto fra indebitamento netto e margine operativo lordo (EBITDA) delle aziende non finanziarie è raddoppiato dal 2010, passando da 0,7 a 1,4. Altrettanto preoccupante è che ci sono solo due società americane con rating tripla A di Standard & Poor’s, Johnson & Johnson e Microsoft, contro le 98 aziende presenti nel 1992.

Nelle aree in via di sviluppo l’indebitamento delle aziende si è quintuplicato negli ultimi dieci anni, raggiungendo 25.000 miliardi di dollari USD, ma contemporaneamente il RoE (Return on Equity) è sceso dal 18% al 12%. I risparmiatori orientati al reddito fisso devono scegliere. O proteggere il capitale e assicurarsi fonti di rendita sicure, oppure puntare sulle strategie che in passato hanno dato buoni risultati ma che oggi introducono in portafoglio rischi indesiderati. Secondo gli esperti di Pictet Asset Management, una possibile soluzione al problema è rappresentata dalle strategie fixed income alternative.

“I fondi obbligazionari absolute return e total return diversificano gli investimenti in una vasta gamma di asset class e mettono in atto delle misure volte a proteggere i portafogli da potenziali oscillazioni sfavorevoli del mercato fixed income. Tali strategie possono assumere posizioni lunghe (rialziste) e corte (ribassiste) sulle obbligazioni adottando tecniche di trading che ricorrono a derivati sui tassi di interesse e sul credito” fanno sapere i professionisti di Pictet AM. Tramite un’ampia gamma di strumenti e metodi di investimento, i gestori sono in teoria in grado di controllare meglio la sensibilità di un portafoglio fixed income alle variazioni di tassi di interesse, condizioni di liquidità e merito di credito degli emittenti.

È così possibile ottenere rendimenti più stabili di quelli delle tradizionali strategie obbligazionarie long only. In primis, le strategie fixed income alternative generano rendimenti che non sono altamente correlati con quelli del mercato obbligazionario nel suo insieme. In secondo luogo, e contrariamente alle comuni strategie long only, sono concepite in risposta a specifici obiettivi di rischio prestabiliti, come il contenimento della volatilità dei rendimenti del portafoglio entro un certo intervallo. Il rischio, e siamo al terzo punto, è gestito in modo sistematico: in altre parole, tali portafogli sono parzialmente coperti contro i possibili scenari sfavorevoli per ridurre al minimo la probabilità di perdite. Ma c’è di più.

I gestori delle strategie fixed income alternative allestiscono portafogli in grado di fornire un rendimento totale positivo nell’arco di un ciclo di mercato, facendo ampio uso dell’analisi degli scenari. Tuttavia, a fronte di questi indubbi fattori positivi (soprattutto in questo particolare contesto di mercato e in funzione delle prospettive del mercato obbligazionario), i veicoli fixed income alternativi non sono adatti a ogni tipo di investitore. Dal momento che sono stati concepiti per generare rendimenti meno volatili delle strategie long only, nelle fasi di forte rialzo dei mercati offrono guadagni tendenzialmente inferiori a quelli dei tradizionali fondi obbligazionari. “La loro attrattiva risiede però nella capacità di diversificare le fonti di rendita e di guadagno, fungendo da stabilizzatore nell’ambito di un portafoglio diversificato: in un periodo in cui il potere di generare reddito delle obbligazioni è sempre più a rischio, tali qualità si dimostreranno molto importanti” concludono gli esperti di Pictet AM.
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