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La sharing economy prende il volo. Privato.

17 Giugno 2016 14:23
financialounge -  Beacon BlackJet Rise Air Surf Air
Stanno prendendo piede in USA i servizi “all you can fly”, la versione aeronautica dei ristoranti “all you can eat”. Paghi un abbonamento fisso mensile e voli, ovviamente su un jet privato, anche se in compagnia, quanto riesci a volare, senza limiti per 30 giorni. Sono voli brevi e a orario programmato, in pratica degli shuttle tra le città più importanti, almeno per ora. Hanno il vantaggio di evitare le file alla sicurezza, che ormai in America sono diventate un incubo, di avere posti singoli con un po’ più di spazio per le gambe, e di volare executive senza spendere una fortuna.

Una delle nuove Uber dei cieli si chiama Surf Air, basata in California, che conta ormai oltre 3.000 membri e opera con aerei Pilatus PC-12, con otto posti ciascuno. Per queste start up non mancano le turbolenze, come riporta il Wall Street Journal che cita il caso di Beacon, un operatore della East Coast che ha aperto a settembre 2015 ma solo per chiudere i battenti lo scorso aprile. O BlackJet, che non operava direttamente con aerei propri ma vendeva posti su jet privati, finite anch’essa in fallimento. Qualcuno ha più fortuna, o è più bravo, come Rise Air, che opera con jet di diverse compagnie collegando Dallas, Houston, Austin e Midland, tutte in Texas.

I membri per soli 1.850 dollari Usd al mese possono volare quanto vogliono. Basta prenderne quattro o cinque al mese e costa come i voli di linea, ma godendo l’esperienza di un volo privato, con in più l’opportunità di incontrare a bordo altri executives. E magari fare affari sorseggiando champagne.
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