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Non sono i soldi che fanno un milionario

30 Maggio 2016 00:38
financialounge -  italia miliardari USA
Nascere ricchi non è la ricetta giusta. E nemmeno fare un buon matrimonio. Quello che distingue chi accumula milioni di dollari da chi non ci riesce sono i valori (non materiali) trasmessi dalla famiglia. Almeno, questo è quanto sostiene l’edizione 2016 del rapporto U.S. Trust Insights on Wealth and Worth, pubblicato su MoneyTalks. U.S. Trust è il braccio di private wealth management di Bank of America.

Quali valori? Nell’ordine: lavorare duro, ambizione, istruzione. La ricerca è stata condotta su 684 ricchi ciascuno proprietario di almeno $3 milioni di asset investiti, escluso il valore della prima casa. Filo conduttore del tutto la famiglia. E anche qui, quale famiglia? Quella in cui si riescono a conseguire e sviluppare, nell’ordine: risultati accademici, disciplina finanziaria, partecipazione al lavoro, armonia e lealtà, senso civico e responsabilità anche attraverso attività benefiche. Quattro milionari su cinque raccontano che le famiglie li hanno incoraggiati a coltivare il talento e gli interessi ma sempre dentro confini ben precisi, mostrando tolleranza per i fallimenti e gli errori. Oltre tre quarti non vengono da famiglie ricche, ma dalla classe media o medio bassa, incluso un 19 per cento di origini povere. Altri requisiti validi per oltre l’80 per cento: relazione stabile, possibilmente matrimonio per tutta la vita, risparmiare in modo disciplinato su obiettivi a lungo termine, utilizzo cauto e sempre strategico del credito.

Peccato che invece in Italia spesso i ricchi siano sempre gli stessi. Lo hanno dimostrato due economisti di Bankitalia che sono andati a spulciare i dati fiscali dell'anno 1427 e hanno confrontato i maxi-redditi delle famiglie di Firenze di quasi 600 anni fa con quelli attuali, solo per scoprire che i cognomi sono sempre gli stessi.
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