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Carlo Benetti

La relazione professionale tra consulente e risparmiatore

18 Maggio 2016 09:39
financialounge -  Carlo Benetti fiducia GAM SGR
Un aumento della fiducia degli investitori nelle società di gestione (e nei consulenti) e un contestuale incremento delle aspettative. Sono due aspetti della stessa medaglia che emergono, in modo significativo rispetto al 2013, da una recente ricerca promossa dal CFA Institute, “Dalla fiducia alla lealtà” (“From Trust to Loyalty: A Global Survey of What Investors Want”, 2016), sulla fiducia degli investitori.

“La maggiore distanza tra ciò che gli investitori vogliono, siano essi soggetti istituzionali o singoli individui, e ciò che realmente ottengono è soprattutto nelle strutture dei costi e nei conflitti di interesse. I risparmiatori vogliono al proprio fianco professionisti di cui possano fidarsi e dai quali si attendono maggiore trasparenza e comunicazione, soprattutto nei momenti di mercati volatili” specifica Carlo Benetti, Head of Market Research and Business Innovation di GAM (Italia) SGR, nell’Alpha e iI Beta del 16 maggio, sottolineando come questo sia il fronte in cui si gioca una sfida decisiva.

La performance resta naturalmente centrale per il 53% degli investitori individuali e il 60% degli istituzionali, ma tra le ragioni della fedeltà ad una società di gestione o a un consulente seguono a ruota l’aumento dei costi, le violazioni della riservatezza, l’insufficienza delle comunicazioni. È importante anche la sicurezza, il 45% degli investitori istituzionali e il 43% dei privati cambierebbe società di gestione nel caso fosse compromessa la salvaguardia dei propri dati confidenziali. Anche nell’asset management gli aspetti della cybersecurity stanno evidentemente acquistando rilevanza.

“Dunque non solo performance, investitori sempre più esigenti chiedono di essere ascoltati e capiti” precisa Carlo Benetti rivelando che, in base ai dati della CFA Institute, la gran parte degli intervistati nel mondo anglosassone (81% Canada, 73% USA, 69% UK) ritiene che nei prossimi tre anni continuerà ad essere indispensabile la guida di un consulente professionale. Al contrario, molti degli intervistati in India (64%), Cina (55%) e Singapore (50%) pensano che l’accesso a più sofisticate piattaforme tecnologiche metta in condizione di condurre al meglio le proprie strategie. Rimanendo nel nostro emisfero, la formazione, il servizio, il riconoscimento del marchio costituiranno il discrimine del successo per case di gestione e consulenti finanziari.

“Noi in GAM ne siamo convinti da tempo e a breve torneremo a lavorare sugli aspetti più importanti della fiducia nella relazione professionale tra consulente e risparmiatore. Perché quando i movimenti violenti dei mercati faranno tornare la paura, la fiducia e la solidità della relazione saranno il potente ancoraggio che assicura e rassicura” conclude Carlo Benetti.
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