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Allan Conway

Quel malessere giapponese che ora minaccia l’economia mondiale

13 Maggio 2016 09:12
financialounge -  Allan Conway cina Europa Schroders USA
Dal 1989 in Giappone persiste un contesto di crescita limitata, di inflazione bassa o negativa, e di rendimenti obbligazionari ai minimi termini. Ora questo malessere giapponese rischia di contagiare la Cina e l’Europa.

Per Allan Conway, Head of Emerging Market Equities di Schroders, ci sono sicuramente alcune iniziative che possono essere intraprese per allentare la pressione deflazionistica, ma molte di esse sarebbero considerate alquanto radicali e richiederebbero importanti decisioni politiche sia in Cina che in Germania.

“Al momento, in molti temono la deflazione ma ci sono alcune importanti differenze rispetto a quanto sperimentato dal Giappone negli anni ’90. In questa fase, dopo il suo percorso di crisi, Tokyo era già in territorio ampiamente deflattivo. Gli Stati Uniti e l’Eurozona sembrano invece essersi stabilizzati su livelli di inflazione bassi, ma positivi. La Cina mostra un trend forse più preoccupante, con un deflatore in rapida discesa e per il momento nessun segnale di stabilizzazione” spiega Allan Conway secondo il quale se negli Stati Uniti non serve molto per evitare la minaccia deflattiva, in Europa il vero punto interrogativo è se il quadro politico-istituzionale dell’area euro possa permettere un’inversione di marcia e accettare una politica fiscale espansionistica. Inoltre, sempre secondo il manager, quasi certamente serviranno riforme nel settore bancario europeo.

Al contrario, in Cina, dal momento che l’eccesso di capacità produttiva che caratterizza alcuni settori industriali del paese sta causando una pressione deflazionistica, bisogna in qualche modo intervenire. E probabilmente si renderà necessaria anche una politica monetaria più accomodante. Ciò è difficile da attuare senza causare anche un indebolimento valutario, che risulterebbe politicamente sgradito.
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