Credit Suisse

La stretta relazione tra i prezzi del petrolio e i mercati finanziari

22 Aprile 2016 09:39

financialounge -  Credit Suisse petrolio Tobias Merath
fluenza dei prezzi del petrolio sulle aspettative dell’inflazione e dalla sua relazione con la crescita economica. È questa la principale motivazione che gli esperti finanziari indicano per spiegare cosa ci sia alla base della correlazione tra petrolio e mercati finanziari, soprattutto quando si registrano movimenti di prezzo molto significativi in un tempo relativamente breve com’è accaduto alle quotazioni del greggio che, dai 114 dollari al barile di giugno 2014 è precipitato al di sotto dei 30dollari a gennaio di quest’anno. Un violento movimento che ha sovvertito le previsioni sull’inflazione e le possibili mosse delle banche centrali di tutto il mondo.

Più in particolare, quando i prezzi sono scesi in area 30 dollari, sia le compagnie che i paesi produttori di petrolio si sono trovati sottoposti a tensioni significative che hanno influenzato direttamente la performance dei mercati azionari e obbligazionari non soltanto nei settori e nei paesi direttamente connessi al greggio ma anche a cascata su altre asset class (high yield, per le implicazioni che il mini petrolio ha sulle compagnie shale oil USA) determinando le decisioni di vendita adottate dai grandi fondi sovrani dei paesi produttori (che hanno dovuto smobilizzare ingenti quantità di azioni sui mercati per far fronte ai minori introiti dalla vendita del greggio). Inoltre gli investitori internazionali hanno interpretato i prezzi inferiori del petrolio come un segnale di una possibile sostanziale decelerazione della crescita economica (particolarmente in Cina).

Nelle ultime settimane, alla luce di alcuni confortanti dati provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina, le previsioni culla crescita globale sono state riviste al rialzo contribuendo, grazie anche ad un dollaro più debole, a rafforzare i prezzi del petrolio che hanno registrato un rimbalzo dai loro minimi tornando a scambiare su quotazioni al di sopra dei 40 dollari: una soglia molto meno pericolosa per i produttori di petrolio.

“I dati storici mostrano che la correlazione tra petrolio e mercati finanziari ha un andamento ciclico, in altre parole è forte in certi periodi e molto debole in altri. Più di recente, pare che il legame abbia cominciato a indebolirsi e riteniamo che la correlazione sia destinata a ridursi ulteriormente” spiega Tobias Merath, Head of Cross Asset and AI analysis di Credit Suisse. La correlazione tra petrolio e mercati finanziari è risultata massima quando i prezzi del petrolio hanno toccato livelli estremi. Quando i prezzi del petrolio sono scesi al di sotto dei 30 dollari alcuni produttori di petrolio hanno dovuto veramente combattere per sopravvivere. Il livello di tensione è apparso decisamente ai limiti.

“In un tale contesto anche un minimo miglioramento dei prezzi del petrolio innescherebbe un significativo rimbalzo azionario, dando origine a una forte correlazione. Tuttavia, ora che i prezzi del petrolio hanno raggiunto livelli più accettabili per i produttori, anche il grado di correlazione dovrebbe normalizzarsi, in altre parole dovrebbe diminuire. Dunque, andando avanti, sembra che i prezzi del petrolio torneranno a essere meno importanti per i mercati finanziari. Altri driver come i dati sugli utili per le azioni o i tassi di default in ambito corporate dovrebbero riacquistare importanza” conclude Tobias Merath.

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