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Speculazione, mai così alta dal 1992 la fiducia sullo yen

21 Aprile 2016 09:21
financialounge -  Bank of Japan mercati valutari Pictet speculazione yen
Quando si parla di valute quasi sempre l’attenzione è focalizzata sul cambio eur /usd. Tuttavia, il mercato valutario, che è il più ampio al mondo per scambi giornalieri, offre molte altre situazioni interessanti. Negli ultimi tempi, per esempio, un ruolo di primo piano se lo è conquistato lo yen giapponese che, dopo una ingente svalutazione, ha ripreso a rivalutarsi al punto che gli speculatori ne hanno fatto una delle scommesse principali al rialzo.

Secondo i dati diffusi dalla Commodity Futures Trading Commission (CFTC), il numero di contratti a termine long (rialzista) sullo yen giapponese detenuti dagli operatori non commerciali è salito a 66.190 la scorsa settimana: si tratta della più grande posizione long netta della speculazione su base contrattuale, almeno dal 1992. Secondo alcune fonti, tra coloro che hanno spinto questa posizione speculativa sulla divisa di Tokyo figurerebbe un team di strategist valutari di Scotiabank. Si ricorda che la posizione netta è calcolata sottraendo il numero di posizioni short (al ribasso) sullo yen da quelle long (al rialzo): tra gli operatori non commerciali figurano hedge funds e altri investitori che possono prendere sia posizioni speculative sul mercato sia esposizioni a fini di copertura del portafoglio o del trading commerciale.

È dal 1992 che la CFTC rilascia questi dati a metà mese e a fine mese mentre dal 2000 il rilascio dei dati è diventato su base settimanale. A questo proposito, gli analisti fanno notare che in termini di volumi sottostanti, i 66.190 contratti long netti sullo yen equivalgono a 7,65 miliardi di dollari che rappresenta la più grande posizione long netta da inizio 2012.

Tuttavia, c’è anche chi, come la Pictet Asset Management Strategy Unit (PSU), il gruppo di investimento responsabile delle linee guida di asset allocation in ambito azionario e obbligazionario, nonché in materia di valute e di commodity, non è d’accordo sullo yen. “Gli indicatori del Giappone dipingono un quadro non troppo convincente. L’inflazione dovrebbe confermarsi modesta poiché la politica dei tassi negativi adottata dalla Bank of Japan fatica a trasmettersi all’economia reale. I mercati nipponici sono stati penalizzati da ingenti deflussi di capitale estero in un’ottica di riduzione del rischio, e anche gli investitori locali hanno cercato rendimenti superiori oltreoceano. A nostro avviso, per scongiurare il rischio di deflazione della terza economia mondiale occorreranno ulteriori misure di sostegno, fra cui nuovi allentamenti monetari e stimoli fiscali da parte del governo” spiegano gli esperti della PSU secondo i quali lo yen giapponese sembra destinato a una correzione, dopo le buone performance conseguite durante le recenti turbolenze del mercato.
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