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Fiducia degli investitori, in rialzo in tutte le piazze finanziarie
31 Marzo 2016 09:23

rong>fiducia degli investitori a marzo risulta in rialzo nelle tre principali aree geografiche a livello mondiale. A dirlo è lo State Street Investor Index (ICI) che a marzo si è attestato a quota 114,6, in rialzo di 8 punti rispetto ai 106,6 di febbraio. Un balzo trainato dall’ICI index del Nord America salito da 109,4 a 123,6 punti: ma un contributo positivo è stato fornito sia dall'ICI index europeo (passato da 90,2 a 95,3 punti)) e dall’ICI index dell'Asia (da 111,5 a 112,2 punti).
Secondo gli addetti ai lavori nel mese di marzo, dopo un inizio d’anno tra i più difficili degli ultimi 40 anni per i mercati finanziari, si è potuto constatare un graduale ritorno della propensione al rischio grazie soprattutto a due fattori: la stabilizzazione, prima, e la ripresa, dopo, dei prezzi del petrolio, e la diminuzione della volatilità. Inoltre, commentando la forte ripresa di fiducia degli investitori del Nord America, gli esperti sottolineano come la crescita economica statunitense solida e l’atteggiamento prudente della Federal Reserve sui tassi USA abbiano influito sulla propensione al rischio da parte degli investitori nordamericani.
Alla luce di questo è importante ricordare che l’indice di fiducia di State Street, che è stato sviluppato da Kenneth Froot e Paul O'Connell, permette di delineare la tendenza della fiducia degli investitori e la loro inclinazione al rischio tramite un metodo quantitativo basato sull'acquisto e sulla vendita effettive da parte di investitori istituzionali.
L'indice, più in particolare, attribuisce un significato preciso alle variazioni degli investitori sulla predisposizione al rischio. Un valore dell’ICI index di 100 è da considerarsi neutrale: è il livello al quale gli investitori non risultano essere né in aumento né in diminuzione rispetto alle loro allocazioni di portafoglio a lungo termine per le attività rischiose. L'ICI index tende infatti a distinguersi rispetto alle metodologie di indagine basate sulle risposte e sulle indicazioni di intenzione in quanto si basa su negoziazioni di mercato effettive compiute dagli investitori istituzionali e non su semplici opinioni.
Secondo gli addetti ai lavori nel mese di marzo, dopo un inizio d’anno tra i più difficili degli ultimi 40 anni per i mercati finanziari, si è potuto constatare un graduale ritorno della propensione al rischio grazie soprattutto a due fattori: la stabilizzazione, prima, e la ripresa, dopo, dei prezzi del petrolio, e la diminuzione della volatilità. Inoltre, commentando la forte ripresa di fiducia degli investitori del Nord America, gli esperti sottolineano come la crescita economica statunitense solida e l’atteggiamento prudente della Federal Reserve sui tassi USA abbiano influito sulla propensione al rischio da parte degli investitori nordamericani.
Alla luce di questo è importante ricordare che l’indice di fiducia di State Street, che è stato sviluppato da Kenneth Froot e Paul O'Connell, permette di delineare la tendenza della fiducia degli investitori e la loro inclinazione al rischio tramite un metodo quantitativo basato sull'acquisto e sulla vendita effettive da parte di investitori istituzionali.
L'indice, più in particolare, attribuisce un significato preciso alle variazioni degli investitori sulla predisposizione al rischio. Un valore dell’ICI index di 100 è da considerarsi neutrale: è il livello al quale gli investitori non risultano essere né in aumento né in diminuzione rispetto alle loro allocazioni di portafoglio a lungo termine per le attività rischiose. L'ICI index tende infatti a distinguersi rispetto alle metodologie di indagine basate sulle risposte e sulle indicazioni di intenzione in quanto si basa su negoziazioni di mercato effettive compiute dagli investitori istituzionali e non su semplici opinioni.
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